Una famiglia litigiosa e spaccata che vorrebbe i propri cari a Roma

Una famiglia litigiosa e spaccata che vorrebbe i propri cari a Roma
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IL FOCUS
Da quando hanno smesso, non per loro volontà, di essere dei monarchi, i Savoia non hanno mai costituito un esempio di unità familiare. I re di maggio, Umberto II e Maria José, si sono quasi subito divisi: lui a Cascais, lei a Merlinge, in Svizzera. Né i figli sono mai andati d'accordo. La più giovane, Maria Beatrice detta Titti, a un certo punto si impadronì della madre, convincendola ad andare da lei, in Messico: e fino a cose fatte, gran parte della famiglia ne era rimasta all'oscuro. Poi, lei stessa mise all'asta vari cimeli di famiglia, che altri Savoia (in particolare Maria Gabriella) comperarono. E quando Maria José, con il marito di Maria Beatrice, tornò in Europa, quasi di nascosto a Bruxelles, trovò gli altri figli ad attenderla all'aereo, sorprendendosene. Vittorio Emanuele, invece, ha sfrattato la mamma dalla ville di Merlinge; poi, pare, le ha perfino intentato causa.

I RUOLI
Maria Pia, la primogenita, se ne è sempre stata in disparte, a Parigi; ma nei momenti topici, era chiamata in causa: a Ginevra, ricordo le sue parole di fuoco contro il fratello che aveva minimizzato le leggi razziste firmate dal padre, Vittorio Emanuele III. Maria Gabriella era tutta dedita alla fondazione culturale fondata nel nome di papà. Anche la disposizione dei posti che sceglievano palesava divergenze ed alleanze. E accanto a Gabriella, c'era immancabilmente Amedeo d'Aosta: ad un certo punto, i monarchici italiani tentarono perfino di sostituirlo a Viktor come capo della famiglia. L'unica, forse, che a nome dei Savoia poteva condurre una trattativa ragionevole sul ritorno delle salme degli avi, era dunque Ella, come la chiamano gli amici.
Infatti, del rientro della salma di Elena del Montenegro, la vedova di Vittorio Emanuele III, nessun altro era informato. Tuttavia, insistere nella richiesta di sepolture al Pantheon (ieri richiamata da Vittorio Emanuele), che già nel passato aveva suscitato altissime opposizioni, non avrebbe avuto sbocchi: quella di Maria Gabriella, è stata una scelta di Realpolitik, politica realistica. In passato, mi è capitato perfino di assistere a dissapori pronunciati tra lei e il fratello: se l'ultima regina, Maria José, rimasta vedova, ha potuta rivedere l'Italia, non è stato certo per le avventate frasi dell'unico figlio maschio. Ora, Ella, con una trattativa segreta, ha fatto tornare la salma, per adesso, della nonna: mostrando tutta la diplomazia richiesta dal caso, ieri si negava addirittura al telefono.

Fabio Isman
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino