Una campagna di social e volantini ha battuto il progetto dei sindaci

Una campagna di social e volantini ha battuto il progetto dei sindaci
IL PRECEDENTENiente da fare anche questa volta. Il Polesine ha nuovamente detto no a una fusione e dunque alla nascita di un nuovo Comune. L'unico esempio di fusione andata a buon...

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IL PRECEDENTE
Niente da fare anche questa volta. Il Polesine ha nuovamente detto no a una fusione e dunque alla nascita di un nuovo Comune. L'unico esempio di fusione andata a buon fine continua a essere Porto Viro, rinato il 1 gennaio 1995, dopo l'accorpamento di Donada e Contarina, che unite nel 1928, erano state separate nel 1937.

IL FRONTE DEL NO
È bastata la nascita di un comitato di persone, senza referenti ufficiali e noti, che sfruttando i social network, è riuscito a far presa sugli abitanti di Frassinelle. Era già successo anche ad Arquà e Villanova del Ghebbo nel 2014, con un movimento di persone che sull'onda del successo, diedero poi vita a due liste civiche, entrambi vincitrici nella tornata elettorale della primavera 2014. Il caso strano è che a Frassinelle il sindaco Ennio Pasqualin è un vero e proprio simbolo per tutti, capace di riconquistare l'apprezzamento della popolazione subito dopo il flop di Civitanova Polesine. Stesso dicasi per Costa, dove nonostante la vittoria del no, il sindaco Antonio Bombonato venne rieletto per il terzo mandato consecutivo.
Io amo Frassinelle No fusione con Polesella, nonostante un seguito di 140 persone e non ci sia mai stato nessuno che si sia esposto in prima persona con un nome, un cognome, un qualsiasi tipo di recapito telefonico o mail, è riuscito ad avere la meglio. È bastato disegnare un pesce grande, dandogli il nome di Polesella, mettergli in bocca un pesce piccolo, con il nome di Frassinelle, per avere ragione. Il resto è stato fatto grazie ad un'attività capillare via Messanger e con volantini preparati all'ultimo momento.
LA CAMPAGNA
«Ci siamo sentiti chiedere: Cosa propone il Comitato del no? Cosa dovremmo proporre-promettere? Non è la gara a chi la spara più grossa. Non è nel nostro stile. Un Comune non ha bisogno di fondersi per proseguire la sua missione istituzionale. Bisogna ottimizzare i servizi esistenti, incrementandoli, usando strategie manageriali, non contributi statali incerti. Chiediamo amministratori competenti, con numeri e dati alla mano, non apprendisti stregoni che sfruttano le risorse pubbliche per promesse elettorali fini a se stesse».
Secondo alcuni alle spalle di questo comitato ci potrebbero essere ex amministratori che si sono scontrati nel recente passato con il sindaco Pasqualin, oppure anche qualche ex dipendente del Comune di Polesella. Fatto sta che sempre tramite la pagina ufficiale di Io amo Frassinelle No Fusione con Polesella, è stato lanciato un appello anche a località quali Caporumiatti, Passo, Raccano, Viezze, Bresparola, scrivendo uno slogan molto eloquente: Le frazioni sono le principali vittime della fusione. Pensateci!.

A questo punto, assodato che le fusioni proprio non piacciano al Polesine, sarà curioso vedere se i sindaci di Canaro, Gaiba, Sienta e Occhiobello, avranno ancora voglia di proseguire nell'ambizioso progetto di fusione, o se invece possa nascere il timore di investire soldi e tempo, in qualcosa che poi la gente non approverà, quando sarà chiamata a esprimersi con il voto.
M.Sca.
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Il Gazzettino