«Ho parlato con l'ufficio legale della Segreteria di Stato del Vaticano che ha un prete che vigila sull'immagine del papa. Dicono che non si può usare nel manifesto». Così...
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«È un ordine della segreteria di stato che riguarda l'immagine del papa di cui sono proprietari, quando è stata scattata da loro. Ora l'idea è di fare un immagine in cui c'è o papa Benedetto, visto che la Lega ultimamente ha detto: il nostro papa è Benedetto - o un papa storico come Leone X. L'unico che non ci dà problemi fino ad ora è l'Imam».
Il calendario è già definito. Dal 18 al 23 ottobre vi saranno numerosi confronti. «Certo che ci sarà Vito Mancuso. Mi ha chiesto di poter dialogare con un vescovo. Abbiamo anche il vescovo più importante d'Italia monsignor Zuppi di Bologna, quello della comunità di Sant'Egidio, molto vicino al papa. Poi viene un vescovo che ho scoperto io, Giovanni Brugnaro ex assessore al Comune di Padova, poi monsignor Giuseppe Sciacca che parla solo latino. Enzo Bianchi (religioso e saggista) forse lo metto in dialogo con Negri, vescovo conservatore di Ferrara». E la questione Tony Negri? «A me interessava da un certo punto di vista. Perché uno che ha delle idee nobili in cui crede deve mettere una bomba? Siccome non lo posso chiedere all'Isis lo volevo chiedere a Negri. Mi sembrava un percorso psicologico, non è che volevo rivalutare il suo pensiero».
Il festival sarà una grande occasione per conoscere l'Islam attraverso una serie di autori musulmani come Tahar Ben Jelloun, Kamel Daoud, Younis Tawfik e Hanif Kureishi. Fra gli italiani Mogol, Catena Fiorello, la vegana Paola Maugeri, Gino Paoli (con Danilo Rea il 17) Lilli Gruber. Gli incontri dalle 19 alle 21. «Si finirà con la proiezione di film tratti da grandi autori veneti, il Prete Bello, il Deserto dei tartari. Si comincia con "Signore e signori". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino