Un visitatore minaccia un esposto per la condizione in cui si trova l'opera del Bellini rovinata dall'umidità dopo un restauro

Un visitatore minaccia un esposto per la condizione in cui si trova l'opera del Bellini rovinata dall'umidità dopo un restauro
La denuncia: «Deturpato per noncuranza il capolavoro del Bellini»....

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La denuncia: «Deturpato per noncuranza il capolavoro del Bellini». La risposta: «Il restauro non è stato sufficiente». Venezia non è nuova alla perdita di opere d'arte per l'usura o la mancata manutenzione, ma non è questo il caso. La pala del 1500 Vergine in gloria e santi di Giovanni Bellini era stata ripresentata al pubblico alcuni mesi fa in pompa magna, dopo un lungo periodo di restauro da parte della Soprintendenza, ma ha già iniziato a rovinarsi visibilmente. La denuncia arriva su Facebook da un appassionato dell'arte, Riccardo Beverari, di Verona, che una decina di giorni fa si è recato al museo diocesiano a San Marco (dov'è ospitata l'opera) con l'obiettivo di ammirarla. Al veronese però viene risposto, dal personale del museo, che il dipinto non è più visitabile. Ne scaturisce una dura reazione dell'uomo che prima pretende indietro i soldi del biglietto e poi insiste per conoscere l'ubicazione esatta del Bellini. Nel solaio del museo, secondo la testimonianza dello stesso visitatore, che in qualche modo è riuscito a vedere e fotografare la tavola con numerosi danneggiamenti. «La pellicola pittorica si era alzata in più punti - spiega l'uomo su Facebook - forse perché era stata rimossa la cornice, ma più probabilmente per le condizioni di umidità del museo, a cui nessuno aveva pensato. Il custode, un laureando in Beni culturali, aveva ottenuto dal direttore che la pala fosse almeno sistemata orizzontalmente, per evitare che si perdesse il colore che in più parti cadeva». Le foto scattate dal veronese mostrano le lacerazioni. «Si sono generate nell'arco di un mese di incuria - denuncia l'appassionato d'arte - e possono peggiorare di ora in ora. Presenterò un esposto ai Carabinieri e in Procura». Il direttore del museo, don Gianmatteo Caputo, risponde che il restauro si è svolto nel modo corretto ma si è rivelato insufficiente. Un tale deterioramento, spiega Caputo, sarebbe dovuto alle condizioni eccezionali di secchezza climatica dell'ultimo periodo. E dopo un nuovo restauro, sarà forse necessaria una teca climatizzata. La Vergine in gloria e santi è un dipinto a olio su tavola che risale al 1510-1515. Realizzato per la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Murano, dopo essere stato trasferito nella vicina chiesa di San Pietro Martire, negli anni 80 finì alle gallerie dell'Accademia e nel deposito di San Gregorio. Nel 2000 subì un primo restauro e già all'epoca si evidenziava la delicatezza estrema del capolavoro, a causa del legante utilizzato dall'artista. La pala, in occasione delle celebrazioni dei 500 anni della morte di Bellini, era stata esposta da ottobre a dicembre scorsi al pubblico, in perfette condizioni. Il passaggio al museo patriarcale avrebbe dovuto essere momentaneo perché l'obiettivo finale era riportare l'opera a casa, nella chiesa muranese. E invece, ha iniziato a sgretolarsi.

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Il Gazzettino