Un trionfo nel trionfo per Beatrice Rigoni. La ventenne trequarti del Valsugana

Un trionfo nel trionfo per Beatrice Rigoni. La ventenne trequarti del Valsugana
Un trionfo nel trionfo per Beatrice Rigoni. La ventenne trequarti del Valsugana è stata infatti votata "woman of the match" nella partita che ha visto l'Italia battere il Galles...

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Un trionfo nel trionfo per Beatrice Rigoni. La ventenne trequarti del Valsugana è stata infatti votata "woman of the match" nella partita che ha visto l'Italia battere il Galles per 22-5. La ragazza, che è iscritta al primo anno di Farmacia a Ferrara (tradizione di famiglia), inizia dai ringraziamenti. «La splendida cornice dello stadio Plebiscito - dice - ci ha sicuramente aiutato. Ringrazio a nome di tutte le mie compagne l'organizzazione e il pubblico, accorso numeroso come non mai, che tanto calorosamente ci ha sostenuto».

Grazie a questo risultato avete terminato il Sei Nazioni addirittura con tre successi. «Era il nostro obiettivo, anche se non dichiarato, provare a vincere tre incontri in questo Sei Nazioni. Il sogno si è concretizzato e grazie a questi risultati, l'obiettivo di conquistare un posto per i prossimi campionati del mondo è più vicino.. Niente ancora di definitivo, ma ritengo di poter dire che abbiamo compiuto un importante passo avanti. Forse decisivo. Siamo a buon punto, insomma».
Nel finale di partita avete dilagato, ma per lunghi tratti siete apparse un po' in difficoltà. «La nostra arma vincente è stata la concentrazione unita alla convinzione di poter fare il nostro gioco anche se davanti avevamo una squadra brava nel muovere molto la palla e dotata di buoni avanti, soprattutto nelle fasi statiche. Il primo tempo è stato molto problematico, a tratti la pressione delle gallesi è stata difficile da sopportare, ma grazie all'ottima organizzazione difensiva e alla determinazione in fase di placcaggio siamo riuscite a limitare i danni al minimo. Il resto l'hanno fatto alcuni palloni recuperati e un paio di salvataggi nei pressi della linea di meta».
Il Galles però ha giocato sempre nello stesso modo, dimostrando poca fantasia. «Non sono del tutto d'accordo. È una squadra molto solida. Oltre al pacchetto, il Galles ha messo in campo un ottimo mediano di apertura e due centri reattivi, capaci di linee di corsa poco prevedibili. La nostra difesa ha saputo salire con i giusti tempi e trovare impatti vincenti nell'uno contro uno. Segno che il grande lavoro fatto durante i raduni sta dando i frutti sperati».
Quando alla mezz'ora del secondo tempo è uscita Veronica Schiavo, lei è passata da centro a mediano di apertura. «Già, ho finito la partita all'apertura. Non è il ruolo che preferisco, penso di poter dare il meglio giocando centro. Ma se occorre sono disponibile a cambiare posizione. L'importante è risultare utile all'economia del gioco e alla squadra».
Alla richiesta di indicare i nomi di alcune compagne determinanti per il risultato finale ha risposto: «Neanche sotto tortura! Queste sono serate magiche rese possibili solo dal lavoro del gruppo che è scese in campo. A vincere è stata la squadra. Tutta».
Grande soddisfazione per tutto il Valsugana, in primis il presidente Fabio Beraldin, che ha curato l'organizzazione di questo Italia-Galles. È andato tutto come meglio non si poteva, dall'allestimento del "village", agli intrattenimenti prima e durante la partita (un bravo a Gianfranco Beda), al Terzo tempo. Ed è anche stato polverizzato il record di spettatori per una gara femminile, che era di 2.500 unità, perchè sugli spalti del Plebiscito erano almeno un migliaio in più.

La partita è stata diretta dalla statunitense Leam Berard, una delle due uniche donne al mondo (l'altra è australiana) a fare l'arbitro di professione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino