Un servizio gradito, sicuro, ben accolto dagli utenti e che potrebbe essere prolungato,

Un servizio gradito, sicuro, ben accolto dagli utenti e che potrebbe essere prolungato,
Un servizio gradito, sicuro, ben accolto dagli utenti e che potrebbe essere prolungato, anche se con orari e cadenze diverse, anche durante la stagione invernale. Si viaggia...

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Un servizio gradito, sicuro, ben accolto dagli utenti e che potrebbe essere prolungato, anche se con orari e cadenze diverse, anche durante la stagione invernale. Si viaggia sicuri di notte a bordo del tram. E la decisione della Giunta di prolungare il servizio anche in orario notturno fino al 30 settembre sta riscuotendo il favore degli utenti. Due sere fa per verificare l'effettivo beneficio, poco prima della mezzanotte è salito a bordo del tram in partenza da Favaro e diretto a Venezia anche l'assessore alla mobilità Renato Boraso. Un viaggio di andata e ritorno durato oltre un'ora e mezza.


Il tram di notte diventa una piccola città, con facce diverse, dove puoi fare incontri particolari. Attenzione salendo in piazza Pastrello a Favaro perché la biglietteria automatica fa le bizze e non accetta le monete per erogare i biglietti o ricaricare Venezia Unica ma poi, una volta a bordo, ti senti "al sicuro" perché ad accoglierti, oltre a qualche sparuto passeggero ci sono due ragazzotti con una polo di colore bianco del servizio di sicurezza. Sono loro gli angeli della notte, sempre in due, armati ma senza dare nell'occhio. La loro "arma" più pericolosa è il palmare verificatore dei titoli di viaggio.

Il viaggio di andata, quello fino a piazzale Roma, fila via liscio, con una decina di passeggeri a bordo. Ci sono alcuni giovani, altri veneziani di ritorno dopo l'orario di lavoro. Gente tranquilla. A piazzale Roma il mondo cambia. Appena si aprono le porte e scendono i pochi passeggeri, l'assalto ai posti liberi è ad appannaggio soprattutto di cittadini stranieri. Ci sono turisti che devono tornare in hotel e chiedono informazioni sulle fermate. Famiglie di bengalesi e indiani con passeggini e marmocchi al seguito. Qualche veneziano, anzi mestrino, che ha finito il turno e vuole tornarsene a casa. Il contapersone "umano", cioè l'ispettore Actv, arriva a 39 passeggeri. «Abbiamo disposizione di controllare quanta gente sale a bordo ad ogni corsa, serve per le statistiche», dice. Il T1 parte alle 00.30, è limitato a Mestre piazzale Cialdini. Quello per Favaro parte all'1. Stessa scena di mezz'ora prima. Stavolta, però, le facce sono un po' diverse. Ci sono più italiani e meno stranieri. Alcuni salgono all'ultimo momento cercando di capire se è più conveniente la linea N o il tram. Saliamo a bordo anche noi e l'assessore Boraso: in tutto siamo in 52. L'assessore stringe la mano ai due nuovi angeli della notte che salgono a bordo, non prima di aver "costretto" un giovane africano a fare il biglietto. «Giriamo in base alle indicazioni che ci fornisce la direzione di Avm - ci spiega uno dei due - Sul tram la situazione è abbastanza tranquilla, ci capita solo di fare delle contravvenzioni. Prima di venire qui a piazzale Roma eravamo sul "2" alla stazione di Mestre. Abbiamo prima dovuto far scendere un veneziano che non aveva il biglietto e diceva di non volerlo fare perché era appena uscito di prigione. Una vecchia conoscenza della polizia. Poi un altro immigrato che viaggiava a sbafo. Ci muoviamo sempre in due anche per fare i controlli. Siamo armati e non vogliamo rischiare che qualcuno durante la verifica possa approfittare per sfilarci la pistola. Non siamo qua per verificare se la gente ha il biglietto o no, ma per garantire la sicurezza di chi viaggia».

Il viaggio di ritorno è tranquillo. A San Giuliano sale un gruppo di ragazzi mestrini: tutti hanno il loro regolare biglietto o abbonamento. Ci sono donne che viaggiano sole, una scende in via Cà Rossa. Altre due a Bissuola. Il rientro si conclude poco dopo le 1.30.
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Il Gazzettino