Un pesce di nome Panda ultima provocazione social

Un pesce di nome Panda ultima provocazione social
Veneziani come i panda, quasi estinti, ma quasi. E come avvenuto per...

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Veneziani come i panda, quasi estinti, ma quasi. E come avvenuto per gli orsetti pelosi, basterebbe ristabilire l'habitat naturale (in questo caso residenziale) per vederli tornare. E' questo il messaggio di speranza che vuole lanciare il movimento #Veneziamiofuturo con il flash mob di oggi pomeriggio sull'isola della Salute. L'invito corre in sordina da giorni sui cellulari, attraverso una catena di messaggini che invita i cittadini, con le loro famiglie, a partecipare numerosi. Il titolo dell'iniziativa è Un pesce di nome panda che come rima ricorda il film Un pesce di nome Wanda ma come obiettivo ha accostare la laguna (la forma del pesce) al panda, quell'animale protetto non più a rischio estinzione. Nel frattempo, il numero dei residenti del centro storico e delle isole è sceso ancora, sotto i 54.600, lo testimonia la farmacia in campo San Bartolomeo con il suo conta-abitanti in vetrina che nei giorni scorsi segnava 54.598 veneziani rimasti. Ai partecipanti di oggi sarà consegnata una mascherina con il disegno di un panda dove, in un occhio, si snoda il pesce della laguna con i suoi sestieri. A realizzare la grafica è Alessandro Toso Fei, fratello dello scrittore veneziano. Saranno presenti le associazioni e i gruppi cittadini aderenti al movimento, come Italia Nostra, ci sarà anche qualche cartellone ma nessuno dirà nulla. Come accaduto con i 300 lenzuoli appesi da finestre e balconi a luglio scorso, il messaggio per la residenzialità passerà lo stesso. L'appuntamento è alle 16 sui gradoni della basilica di Santa Maria della Salute con inizio verso le 16.30. Il silenzioso flash mob sarà inoltre ripreso, per essere trasmesso non solo in Italia ma anche all'estero. E sempre oggi arriverà a Venezia la troupe del programma Unomattina per intervistare l'associazione Venessia.com sul problema della residenzialità a Venezia. Questione che giovedì 2 marzo le associazioni promotrici delle manifestazioni Ocio ae Gambe e Venexodus discuteranno con il sindaco Brugnaro e la giunta comunale per un confronto sulle misure da adottare a salvaguardia della città.

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Il Gazzettino