Aadel Alaayad e i fratelli Husain e Rudohan Mohamad Alkhalaf potrebbero non essere già più in territorio italiano. I tre siriani, arrestati domenica 15 novembre all'aeroporto...
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I tre siriani erano arrivati a Treviso seguendo la cosiddetta rotta balcanica. Dopo aver ottenuto in Grecia il lasciapassare di sei mesi, infatti, avevano raggiunto l'Austria passando per Turchia e risalendo fino alla Slovenia. Lo stesso tragitto percorso dagli altri quattro siriani fermati tre giorni più tardi, rispettivamente il 17 e il 18 novembre, negli aeroporti di Orio al Serio e di Ciampino. A differenza di quanto accaduto a Treviso, le Procure di Bergamo e Roma hanno trattenuto in carcere i quattro siriani in attesa che si celebri il processo per direttissima che si terrà a fine mese dopo la richiesta di un termine delle rispettive difese. Il loro destino sarà comunque lo stesso dei tre arrestati a Treviso: verranno tutti espulsi. Le indagini degli inquirenti comunque continuano. Pur non essendo collegati con gli attentati di Parigi i sette siriani potrebbero infatti aver ottenuto i passaporti falsi da una medesima organizzazione che, in cambio di denaro o di promesse di collaborazioni in attività criminali, li potrebbe reclutare. Fa riflettere poi che tutti avessero come destinazione Malta che è riconosciuta come nuova base jihadista. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino