Per tutti era Stefano. Difficile trovare un residente nel quartiere di San Pelajo che non conoscesse almeno di vista Stjepan Kocina, il 60enne senza dimora morto giovedì sera nel...
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Adesso c'è anche chi si chiede come si sia arrivati a questo. A quanto risulta, i servizi del Comune non hanno mai seguito Stjepan. E nemmeno gli operatori di strada che lavorano nel dormitorio pubblico di via Pasubio sapevano della sua presenza fissa. «Purtroppo non l'abbiamo mai incontrato» conferma Fabio Tesser della cooperativa La Esse. «Era dignitoso. Buono. Veniva a bere il caffè o un bianco. Sempre con i soldi in mano raccontano dalla trattoria all'Alpino che sorge davanti a quel terreno lo vedevamo girare spesso qui davanti. Ma non sapevamo che dormisse nella roulotte». Stefano, come lo chiamano tutti, non aveva mai dato problemi. Nessuno si è mai sentito minacciato da lui. Tutt'altro. Quando poteva, dava una mano a chi era in difficoltà. «Era una persona buona concludono da San Pelajo una persona buona che è stata sfortunata». Ieri i vigili del fuoco hanno chiuso il cancello del parcheggio. Prima, però, qualcuno ha fatto in tempo a lasciare sul terreno un mazzo di fiori bianchi e viola. L'ultimo saluto di San Pelajo al suo Stefano.
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Il Gazzettino