Un lungo pasto al bar: «È rimasto fino alle 16 con noi»

Un lungo pasto al bar: «È rimasto fino alle 16 con noi»
IL PRANZOSACILE Alessandro Coltro si era seduto al tavolino. Il pranzo era durato più del solito, tanto da prolungarsi sino alle 16 circa di lunedì. Il posto era di quelli...

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IL PRANZO
SACILE Alessandro Coltro si era seduto al tavolino. Il pranzo era durato più del solito, tanto da prolungarsi sino alle 16 circa di lunedì. Il posto era di quelli conosciuti, gestito da amici. Una famiglia, un luogo sicuro dove scambiare quattro chiacchiere, bere un bicchiere e fare una risata. Anche lunedì la stessa scena, raccontata da Alessio Piccoli, che gestisce il locale. È il bar 77 di viale Lacchin, a pochi passi dal passaggio a livello e dalla stazione ferroviaria. Lì Alessandro Coltro ha incontrato per l'ultima volta alcuni dei suoi conoscenti che con il tempo erano diventati amici. La sua presenza al bar 77 poche ore prima della morte è considerata importante anche da chi indaga sui fatti: per questo il titolare del locale è stato già ascoltato dai carabinieri. «Quello che sappiamo - spiega Piccoli - è limitato alla sua presenza nel nostro locale. Ci ha lasciati verso le quattro del pomeriggio, doveva andare e ci ha salutati. Sono le stesse parole che abbiamo riferito ai carabinieri».

NESSUN SOSPETTO
All'interno del locale sacilese di viale Lacchin, secondo i titolari, «nessuna frequentazione strana o sospetta, nemmeno un accenno a una situazione di difficoltà». «Mi aveva detto che ci saremmo dovuti vedere il giorno successivo (martedì, ndr), perché doveva ritirare l'abbonamento alla Dacia Arena per Udinese-Lazio (partita in programma mercoledì sera, ndr). Niente di più, sappiamo solo che dopo non l'abbiamo più visto».
IL BUCO

Un incontro di lavoro nel pomeriggio di lunedì? Dall'azienda di cui Alessandro Coltro era socio da tempo, la Water Service di Chiarano, in provincia di Treviso, affermano di non saperne nulla. Il lavoro di Coltro era indipendente, gestiva lui gli appuntamenti da fissare durante la settimana, poi seguiva i clienti in autonomia. Resta quindi un buco: «Sappiamo che la sera di lunedì è morto - dicono ancora increduli all'interno del bar di via Lacchin - e che a pranzo era con noi tranquillo, c'era la persona che eravamo abituati a vedere, con cui eravamo abituati a scherzare. Niente di più». Negli altri bar della cittadina frequentati da Coltro ci si continua ad interrogare sui motivi di una tragedia che apparentemente nessuno riesce a spiegarsi. In piazza del Popolo non lo si vedeva da un po', pare che avesse cambiato compagnia e comunque abbandonato il cuore della vita cittadina. Ma sono voci, nulla più. Resta un pomeriggio misterioso che ha portato a una serata tragica.
M.A.
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Il Gazzettino