Un fondo per combattere l'usura

Un fondo per combattere l'usura
TREVISO (zan) Finora fortunatamente qui nessuno ha dovuto ricorrervi. Anche nella Marca, tuttavia, è a disposizione il Fondo di solidarietà per le vittime dell'usura e del...

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TREVISO (zan) Finora fortunatamente qui nessuno ha dovuto ricorrervi. Anche nella Marca, tuttavia, è a disposizione il Fondo di solidarietà per le vittime dell'usura e del racket dell'estorsione. Lo ha ribadito Domenico Cuttaia, ex prefetto di Venezia, oggi commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative contro questi fenomeni. «È un fondo di rotazione con una dotazione cospicua ha spiegato Cuttaia e ha l'obiettivo di aiutare le vittime e le potenziali vittime a superare le difficoltà, ma anche ad far loro sentire la vicinanza dello Stato».

Il tema è stato al centro di un incontro promosso dalla Prefettura di Treviso, con amministratori locali e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e degli ordini professionali. Ad oggi, nella Marca, i numeri dei fenomeni usurai ed estorsivi sono marginali: nel 2015 sono state sporte 3 denunce relative al primo reato, 8 nel 2016, altre due dall'inizio dell'anno. Così come in tutto il Veneto, nella stragrande maggioranza dei casi, comunque, sono riconducibili ai rapporti con banche e finanziarie e non alla criminalità organizzata. Discorso simile per le estorsioni: 49 e 42 le segnalazioni nell'ultimo biennio, anche in questo caso, in genere, non collegate al racket mafioso. Ciò nonostante, anzi proprio per prevenire il degenerare della situazione l'allerta va mantenuta alta: «Non abbiamo evidenze che indichino un allarme su queste tematiche ha sottolineato il prefetto di Treviso, Laura Lega ma vogliamo giocare d'anticipo: ovvero mettere in campo tutte le iniziative e sinergie per impedire a questi fenomeni di attecchire». E anche il procuratore della Repubblica, Michele Dalla Costa ha ribadito che «questo territorio viene spesso considerato immune: purtroppo non è così». Dalle categorie economiche sono arrivate le richieste di rendere ancora più snelle procedure e normative. «Si può, ad esempio, valorizzare il ruolo dei confidi ha proposto Mario Pozza, presidente della Camera di commercio vero termometro per capire se un'impresa, si trova in cattive acque».
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Il Gazzettino