Un anno pieno di successi dell'enogastromia del Nordest

Un anno pieno di successi dell'enogastromia del Nordest
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LE ECCELLENZE
Un anno di successi per l'enogastronomia del Nordest, che qui raccontiamo estrapolando attraverso i numerosi riconoscimenti. L'azienda vinicola Nino Franco merita il gradino più altro del podio, avendo celebrato nel 2019 nientemeno che l'assegnazione del titolo di miglior vino del mondo secondo la rivista americana Wine Enthusiast che nel suo The Enthusiast 100 wines ha messo davanti a tutti il Rustico Brut, Prosecco Superiore dell'azienda di Valdobbiadene, ora gestita dal figlio Primo: alle spalle tutti i grandi vini e le grandi denominazioni del pianeta. Ma la Nino Franco non è l'unica italiana ad avere conquistato palati e nasi della prestigiosa rivista statunitense se è vero che la 20. edizione del Wine Enthusiast Star Awards, il più importante evento internazionale nel mondo del vino e degli spiriti, premierà a fine mese a San Francisco anche la distilleria Nonino di Percoto (Ud), primo marchio italiano a vincere nella sezione Spirit brand-distiller of the Year 2019, titolo assegnato alle aziende che hanno ottenuto risultati eccezionali nel mondo degli Wine&Spirits.

Grandi successi, ci spostiamo in Veneto, anche per un'altra distilleria: Armando Castagner ha monopolizzato i riconoscimenti della guida Bibenda che l'ha nominata distilleria dell'anno dopo che tutte e cinque le grappe prese in considerazione (dalla Fuoriclasse Leon Amarone della Valpolicella Riserva, alla Leon 20 anni, passando per i 3, 7 e 14 anni di invecchiamento) hanno ottenuto il massimo punteggio. In tema alcolico festeggia anche la cantina trentina Ferrari: Tom Stevenson, organizzatore del campionato mondiale dei vini spumanti, l'ha nominata cantina dell'anno dopo le varie medaglie assegnate ai suoi vini, fra i quali il migliore è risultato il Ferrari Perlè nero, un metodo classico che ha vinto l'oro nella categoria Blanc de Noirs, ovvero da uve a bacca scura. Sorridono anche le sorelle Ersiliana e Antonella Bronca di Valdobbiadene (che vinificano identificando gli spumanti con le singole vigne) il cui Brut Nature 18 è stato nominato Bollicina dell'anno dal Mensile del Gambero Rosso che non si è certo risparmiato con le classifiche, stilando graduatorie per tutti i comparti legati all'enogastronomia. Così, nel calderone dei premi è finito anche Matteo Del Puppo, giovane vignaiolo di Godega di Sant'Urbano, con la sua versione di Soldi, la canzone vincitrice a Sanremo, dedicata al Prosecco.
GAMBERO ROSSO

Sul massimo gradino del podio del Gambero Rosso sono saliti anche il ristorante Impronta di Bassano del Grappa (Vi), del 31enne Chistopher Carraro, come new entry in guida con il miglior punteggio; Molino Quaglia di Vighizzolo d'Este (Pd), quarta generazione di mugnai, come piccola azienda dell'anno; lo chef Francesco Brutto e Regis Ramon Freitas (Treviso, Undicesimo Vineria) con il miglior abbinamento spericolato dell'anno, per il cocktail che Regis ha pensato per abbinarlo al piatto di Francesco, un carciofo presentato con caffè di carciofi e tuorlo marinato nel Moscobado; Antonia Klugmann è stata segnalata per il secondo miglior menu degustazione del 2019 al suo ristorante L'Argine di Vencò in Friuli; la pizzeria Grigoris di Mestre per la Pizza bufala, alici di Pellestrina marinate, misticanza, rapa e finocchio fermentato al profumo di limone; la Harry's pasticceria di Trieste, raffinata boutique del dolce annessa allo stellato Harry's, è stata nominata pasticceria dell'anno. Senza dimenticare la seconda stella Michelin conquistata dal ristorante Glam dell'Hotel Venart a Venezia che porta a sette (in sei ristoranti diversi: Oro, Quadri, Venissa, Ridotto, Fiore) il totale di stelle del centro storico lagunare.
c.d.m.
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Il Gazzettino