PORDENONE - Lorenzo Kari è stato condannato a un anno di reclusione per resistenza e uso di documento falso. Così ha deciso ieri il giudice del Tribunale di Padova al termine...
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Kari era evaso il 4 agosto 2015 dal Cro di Aviano, dove era ricoverato senza piantonamento. Domiciliato a Forgaria, dichiarato delinquente abituale, con le sue clamorose rivelazioni si ritagliò uno spazio importante nell'inchiesta sul duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone i due fidanzati uccisi. Da lui nasce la cosiddetta pista bresciana, a cui gli inquirenti non hanno mai trovato riscontri. Disse di essere stato ingaggiato per uccidere i fidanzati dietro un compenso di 100 mila euro, di aver fatto sopralluoghi e incassato un anticipo. Il 5 maggio la difesa di Giosuè Ruotolo lo ha chiamato a testimoniare in aula.
L'11 aprile è stato arrestato nel campo nomadi di San Giorgio in Bosco, dove si era nascosto con l'aiuto dei nipoti. Ha cercato di fuggire dalla finestra della roulotte ed è spingendo con i piedi che ha tirato alcuni calci al luogotenente che cercava di bloccarlo. Aveva con sè una carta di identità rilasciata dal Comune di Torviscosa a Daniele Braidich e ci aveva appiccicato la sua fotografia. Sembra che fosse stata preparata nel caso Kari avesse avuto bisogno di andare in ospedale per qualche emergenza. Attualmente Kari ha tre provvedimenti di custodia: un vecchio ordine di carcerazione per una pena che stava scontando quando è evaso; la misura cautelare per i furti nelle abitazioni del Pordenone messi a segno con la banda delle Berkel; infine, l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Udine e che gli è costato la cattura.
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Il Gazzettino