«Un altro schiaffo al territorio»

«Un altro schiaffo al territorio»
Un'altra piccola sconfitta, di quelle forse che non fanno molto...

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Un'altra piccola sconfitta, di quelle forse che non fanno molto clamore, ma pur sempre un altro pezzo di autonomia e di autorevolezza territoriale che viene a mancare. La decisione di eliminare la direzione territoriale dell'Ispettorato del lavoro, accorpando la Destra Tagliamento alla direzione di Udine, sembra riportare il territorio al pre-1968 anno di creazione della Provincia. Sebbene rimangano uffici e ispettori, da gennaio Pordenone non ha più un direttore, ma fa riferimento a Udine. «Politicamente è sempre una sconfitta quando al territorio vengono sottratti dei pezzi, per poi essere unificati ad altri territori» commenta Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone. «Si tratta di razionalizzazioni decise a livello centrale dai Ministeri; dispiace perché ogni volta che c'è una riduzione o una diminutio, non si sa come, riguarda sempre Pordenone» prosegue il primo cittadino, preoccupato anche per le altre due partite centrali: la fusione di Camera di Commercio di Pordenone nonché il capitolo relativo alla Fiera (nell'ottica di un unico ente fieristico regionale che raggruppi Pordenone e Udine-Gorizia). La razionalizzazione degli Ispettorati del lavoro preoccupa anche i sindacati. «Proprio nel settore del lavoro Pordenone ha ancora qualcosa da dire e un'autonomia da mantenere - commenta Arturo Pellizzon, segretario provinciale della Cisl - Il tessuto industriale e produttivo pordenonese è molto variegato va dalle attività estrattive all'industria pericolosa. Il nostro territorio necessita di avere una figura di riferimento e in un contesto che ha bisogno di precisi controlli, si veda tutto il recente scandalo sull'abuso dei voucher, a tutela dei lavoratori e soprattutto dei giovani». Senza considerare l'effetto simbolico di questa riorganizzazione: «Dà un senso di desolazione vedere queste chiusure, sapendo quali conquiste abbiamo raggiungo grazie all'industria». La riorganizzazione nazionale prevede la creazione di organismi sovraregionali, ovvero le Dil (direzioni interregionali del lavoro); quello a cui farà riferimento il Friuli Venezia Giulia avrà sede a Venezia e vi faranno riferimento anche Emilia Romagna, Veneto e Marche. «Il direttore sarà Stefano Marconi, che si è fatto le ossa dirigendo proprio la Direzione provinciale del Lavoro di Pordenone; questo dato significa che forse non siamo proprio una terra marginale per quanto riguarda il lavoro» conclude Pellizzon. A dirsi preoccupati sono tutti gli attori istituzionali coinvolti nelle tematiche del lavoro: «Il fatto di non avere più il direttore provinciale comporta che mancherà un interlocutore diretto locale per alcune iniziative congiunte di informazione e formazione - conferma Pier Luigi Giol, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - ci auguriamo che rimangano attivi gli altri servizi di informazione oltre che le attività di certificazione». La ristrutturazione dell'Ispettorato nazionale del lavoro è inserita in un più ampio piano di riorganizzazione: ovvero la creazione di una sorta di agenzia più snella a cui fanno riferimento anche Inail e Inps.

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Il Gazzettino