Uffici del Comune graduale ritorno alla normalità

Uffici del Comune graduale ritorno alla normalità
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PALAZZO ROSSO
BELLUNO Piano piano si torna alla normalità. Mancano i settori cultura, sport, turismo, politiche educative che ancora lavorano a regimi ridotti, ma il resto degli uffici di Palazzo Rosso ha ripreso l'attività, sospesa nei mesi dell'emergenza Covid 19. Anche in municipio la pandemia ha imposto una riorganizzazione del lavoro, ferie forzate e la sospensione di tante attività che, ora, stanno piano piano riprendendo. Tra i dipendenti, c'è chi lavora da casa e chi è rientrato a Palazzo Rosso ma per tutti vale la riflessione dell'assessore al personale Francesca De Biasi, convinta che questo periodo debba aver insegnato qualcosa in termini di smart working e di tele lavoro.

L'ASSESSORE

«Nei prossimi mesi vogliamo studiare come mettere a regime questi nuovi metodi di lavoro, perché non siano legati meramente all'emergenza spiega -. Dobbiamo imparare come rendere il lavoro da casa non un ripiego ma un modo diverso, efficiente e comodo, di svolgere le stesse attività che verrebbero svolte in ufficio». Nei mesi scorsi il lockdown ha fatto venire meno l'impegno per molti dipendenti, che sono così stati messi in ferie o a orario ridotto. Inoltre, la necessità di garantire la minor presenza possibile a Palazzo Rosso ha imposto per la prima volta di sperimentare il lavoro da casa. La delibera approvata ieri dalla giunta aggiunge un nuovo tassello al lento ritorno alla piena funzionalità degli uffici. Oggi, infatti, sono tornati ad operare a pieno regime l'assistenza agli organi collegiali, la segreteria del sindaco, i settori protocollo, messo, stato civile, elettorale, anagrafe, economato, personale provveditorato, opere pubbliche, manutenzione e protezione civile, patrimonio, servizi informatici, sociale, polizia locale, pubbliche affissioni, sirp, upd, sue, tributi e, da ieri, anche l'area bilancio gestione contabile società partecipate, l'urbanistica e l'area politiche per la sostenibilità. «Questo spiega De Biasi non significa che gli altri settori e questi finora non abbiano lavorato, semplicemente l'hanno fatto a regimi ridotti». D'ora in avanti, insomma, ci si concentrerà nel trasformare questo periodo strano in una riflessione profonda sul lavoro 3.0, sulla conciliazione professione famiglia e sulle nuove tecnologie che, in questo, dovrebbero essere d'aiuto. «Ho raccolto i pareri di qualche dipendente rispetto a questa esperienza conclude De Biasi -, il lavoro da casa in questo momento, per come è svolto e organizzato, dà la percezione di lavorare di più senza tuttavia che questo sia soddisfacente. In futuro dovremmo cambiare questa percezione». A.Tr.
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Il Gazzettino