UDINE - Più porti d'arma, ma anche tante cessioni a titolo definitivo

UDINE - Più porti d'arma, ma anche tante cessioni a titolo definitivo
UDINE - Più porti d'arma, ma anche tante cessioni a titolo definitivo di pistole e fucili destinati alla distruzione. È l'effetto prodotto in provincia di Udine dalle nuove...

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UDINE - Più porti d'arma, ma anche tante cessioni a titolo definitivo di pistole e fucili destinati alla distruzione. È l'effetto prodotto in provincia di Udine dalle nuove norme sulla detenzione delle armi che imponevano a tutti i detentori di presentare un nuovo certificato medico, con l'unica eccezione per coloro i quali avessero presentato la certificazione dopo il 5 novembre 2007, in sede di richiesta di una licenza di porto d'armi o di un nulla osta. Pena il ritiro delle armi. Ai detentori si presentavano dunque tre opzioni.

Presentare un nuovo certificato medico, liberarsi in via definitiva delle armi o richiedere un porto d'armi. In molti hanno scelto questa strada. Nell'ultimo anno, secondo i dati forniti dalla dirigente della Pasi Graziella Colasanto, i porti d'arma sono praticamente triplicati. Sono oltre duemila quelli rilasciati dalla sola Questura di Udine, a cui si devono aggiungere quelli dei Commissariati di Cividale (250) e Tolmezzo (196 rinnovi e 13 nuovi per uso caccia e 162 rinnovi e 76 nuovi rilasci per tiro a volo). In parecchi, per lo più anziani e vedove, hanno scelto invece di disfarsi definitivamente delle armi. In Questura, per il solo comune di Udine, ne sono state restituite circa 500, tra pistole e fucili, che dovranno essere distrutte al Cerimat dell'Esercito. Ne sono state rottamate altre 30 dal Commissariato di Tolmezzo, che ne ha disattivate 10. Circa un centinaio quelle ritirate dal Commissariato di Cividale. Il termine per ottemperare alle nuove norme è scaduto il 4 maggio.
La Questura ha provveduto ad effettuare una sorta di "censimento" dei ritardatari, circa un centinaio su Udine e una trentina su Cividale, che si vedranno recapitare una diffida ad adempiere entro 30 giorni, pena il ritiro delle armi. L'invito, per chi non avesse ancora ottemperato, è quello di rivolgersi dunque alla Questura di Udine, ai Commissariati di Cividale e Tolmezzo o ai comandi stazione Carabinieri di competenza, quelli dove le armi sono state denunciate, per comunicare le proprie intenzioni.
Elena Viotto


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Il Gazzettino