UDINE - (m.a.) Per Nereo Bonato garantisce Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo

UDINE - (m.a.) Per Nereo Bonato garantisce Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo
UDINE - (m.a.) Per Nereo Bonato garantisce Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo che ha condiviso con il neo direttore sportivo dell'Udinese la scalata dalla quarta serie ai...

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UDINE - (m.a.) Per Nereo Bonato garantisce Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo che ha condiviso con il neo direttore sportivo dell'Udinese la scalata dalla quarta serie ai vertici del calcio nazionale. Le strade di Bonato e di Squinzi si sono separate un anno fa. Ma, giura l'ex numero uno di Confindustria, «per un normale avvicendamento dopo tanti anni». Nessun dissapore, ma solo parole di stima nei confronti di chi ha costruito uno degli esempi nel panorama calcistico italiano. «Ci ha letteralmente accompagnato verso la serie A - dice Squinzi riferendosi a Nereo Bonato - e dobbiamo solo ringraziarlo. È una persona onesta e seria, che lavora dalla mattina alla sera sull'obiettivo. Il direttore sportivo che tutti vorrebbero avere in serie A». Ma soprattutto un profilo cucito addosso alle richieste della famiglia Pozzo. «La persona perfetta per Udine e per la proprietà bianconera - è sicuro Squinzi - Da noi ha assimilato una visione: nessun colpo a effetto ma tanto talento giovane. E soprattutto Bonato sarà importante perché riuscirà a portare a Udine più italiani». Una battaglia storica di Squinzi, quella a favore degli spogliatoi a maggioranza italiana. Mesi fa, in un'intervista rilasciata al Gazzettino, Squinzi puntò il dito proprio sulla scarsa propensione dell'Udinese ad investire sui giovani nostrani. Poi il patròn del Sassuolo si scagliò contro la partita tra Inter e Udinese, iniziata con 22 stranieri in campo. «Con Bonato le cose possono cambiare» ha detto. «Da noi non ha sbagliato praticamente niente in tutti gli anni alla guida della parte sportiva del club. Ha concluso tante belle operazioni che ci hanno portato dove siamo oggi». Una bella iniezione di fiducia per iniziare un progetto biennale a Udine.

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Il Gazzettino