Udine, alla Cavarzerani l'esercito per prevenire le proteste dei migranti

Udine, alla Cavarzerani l'esercito per prevenire le proteste dei migranti
IL CASO /2UDINE A Udine arriva l'esercito a presidiare il centro migranti allestito alla caserma Cavarzerani, dichiarata zona rossa dal sindaco Pietro Fontanini dopo i contagi fra...

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IL CASO /2
UDINE A Udine arriva l'esercito a presidiare il centro migranti allestito alla caserma Cavarzerani, dichiarata zona rossa dal sindaco Pietro Fontanini dopo i contagi fra i profughi e le tensioni. Ad annunciare l'approdo in città di una cinquantina di militari, che aiuteranno a presidiare la struttura, dove ci sono 460 stranieri, è stato lo stesso Fontanini alla conferenza stampa indetta dalla Lega davanti alla struttura, teatro qualche giorno fa della rivolta dei migranti contro la proroga di due settimane della zona rossa. I militari opereranno a turni di sette, in supporto agli uomini delle forze dell'ordine e si occuperanno di individuare persone sospette e oggetti o auto ritenuti da attenzionare.

L'ALLARME DI FEDRIGA
Sui flussi di migranti il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga, intervenuto in qualità di segretario regionale della Lega, ha parlato di «una situazione ingestibile. In questo momento non dobbiamo solo combattere l'immigrazione irregolare, ma anche gestire la parte delle quarantene dei profughi. Il Governo deve intervenire. Il Friuli Venezia Giulia non può permettersi altri ingressi di clandestini» che rischierebbero di far pagare un prezzo troppo alto ai cittadini. Fedriga ha ricordato che attualmente si tratta di un'emergenza soprattutto sanitaria, legata al virus, perché «l'80 per cento dei contagiati ha avuto rapporti con l'estero» e i clandestini che arrivano in Friuli passano attraverso i Balcani, oggi a forte rischio covid. «Il Friuli Venezia Giulia - ha detto - non può più tollerare di far passare attraverso i propri confini questa massa di persone: noi non abbiamo competenze sotto il profilo della sicurezza, ma la sanità è in capo alle Regioni e quindi le conseguenze le pagano direttamente i nostri cittadini, sia per gli oneri sia per i rischi per la salute». Certo, le riammissioni in Slovenia stanno funzionando, ha aggiunto.
«VALICHI CHIUSI»

Ma è tornato a ribattere sulla necessità di chiudere i valichi minori nelle ore notturne, la proposta avanzata nei giorni scorsi al ministro Lamorgese dai prefetti (che avevano parlato di 8 valichi fra le province di Udine e Gorizia), dopo averla condivisa con Questure e Procure. L'idea di controllare quei passaggi, sostenuta da Debora Serracchiani (Pd) secondo lui è «fantasiosa», perché «occorrerebbero 600-700 uomini». Il governatore, ribadendo il suo no all'accoglienza diffusa («Queste persone non rispettano la quarantena, non possiamo fare zone rosse in ogni condominio») ha anche comunicato la positività di una persona all'ex seminario di Castellerio (un giovane pakistano arrivato giovedì sera e sottoposto a triage, a quanto si è appreso dalla Prefettura): «Dovremo sottoporre a tamponi altre 137 persone solo oggi (ieri ndr)». Luca Mazzaro, il sindaco di Pagnacco, dove si trova la struttura, ha firmato un'ordinanza che trasforma il complesso in zona rossa fino al 22 agosto: «Gli stranieri all'interno sono assolutamente troppi. Ormai ci sono 12-13 tende». Come ha spiegato il viceprefetto Gloria Allegretto, a breve inizieranno i trasferimenti di migranti, dopo la quarantena, nelle altre regioni per alleggerire le strutture della provincia di Udine: «Un primo contingente di 25 partirà domani (oggi ndr) da Tarvisio, altri 35 fra lunedì e martedì da Tricesimo». Nel frattempo, la Prefettura sta cercando nuove strutture «per gruppi medio-piccoli di profughi».
Camilla De Mori
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Il Gazzettino