Ucid sempre in prima fila per un'economia etica

Ucid sempre in prima fila per un'economia etica
ASSOCIAZIONI L'assemblea annuale dei Soci dell'Ucid (Unione cattolica...

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ASSOCIAZIONI

L'assemblea annuale dei Soci dell'Ucid (Unione cattolica imprenditori e dirigenti) della sezione di Rovigo, si è tenuta nella Santa Maria Assunta della parrocchia di Polesella, alla presenza del consulente ecclesiastico provinciale dell'associazione, don Umberto Rizzi. L'assemblea ha avuto come scopo la disamina della relazione del presidente, Diego Chiarion, che ha ribadito come l'Ucid rappresenti donne e uomini operosi che vogliono manifestare un insieme di importanti valori. Nella relazione il presidente, coadiuvato dal segretario Marco Milani, ha elencato l'insieme delle attività svolte nell'ultimo anno sociale, costituita da visite aziendali presenti sul territorio oltre ad attività a sfondo solidaristico per associazioni meritevoli del Polesine e non solo. Prima di identificare i punti salienti della relazione, sono stati portati i saluti di monsignor Adriano Vincenzi, consulente ecclesiastico nazionale dell'Ucid, molto ben conosciuto essendo stato più volte presente tra i soci dell'Ucid polesano, che ha marcato come l'attività della sezione di Rovigo rappresenti il faro per la conoscenza del territorio e la diffusione dei valori del bene comune. Chiarion ha puntualizzato la centralità dell'uomo nell'etica e nel mondo del lavoro, essendo questo la chiave essenziale della questione sociale che sempre di più devrebbe interessare le coscienze degli uomini. La soluzione deve essere cercata nel rendere la vita più umana, rispettando la dignità dell'uomo lontana da qualsiasi forma di sfruttamento e non il contrario come troppo spesso avviene in tutta la nostra nazione. L'etica deve essere valore fondamentale e non negoziabile: solo così si possono porre le basi per nuovi imprenditori illuminati che profondano nuovi investimenti non speculativi che diano benifici all'intera collettività, promuovendo rapporti di crescita con le maestranze per valorizzare il bene comune. Altro punto emerso nella relazione di Chiarion è stato quello di sviluppare e incrementare le sinergie tra sindacato, lavoro e impresa, oltre a migliorare la formazione che dia produttività attraverso una nuova cultura del lavoro finalizzata alla persona e alla famiglia promuovendo la cultura della meritorietà, abbandonando la cultura della mediocrità promossa dal mondo politico. Infine promuovere il valore aggiunto dei nostri talenti, del made in Italy, che rappresentano una diga validissima per difenderci dagli aspetti negativi e di sfruttamento del mondo globalizzato.

Giannino Dian
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Il Gazzettino