Ucciso dalla piena il cacciatore scomparso

Ucciso dalla piena il cacciatore scomparso
IL DRAMMAUDINE Perse tutte speranze di trovare in vita Gil Nuzzo, il cacciatore di quarant'anni anni di Talmassons inghiottito dalle acque del Cormor durante una giornata di forte...

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IL DRAMMA
UDINE Perse tutte speranze di trovare in vita Gil Nuzzo, il cacciatore di quarant'anni anni di Talmassons inghiottito dalle acque del Cormor durante una giornata di forte maltempo. Il suo corpo esanime è stato rinvenuto infatti tra le ramaglie del torrente, non molto lontano dal punto si era recato con il suo cagnolino da caccia. Il labrador, di sei mesi, alla sua prima uscita con Gil, si era probabilmente gettato nel Cormor e il quarantenne aveva tentato di soccorrerlo buttandosi anche lui in acqua.

IMPIGLIATO FRA I RAMI
È stato cercato giorno e notte, da lunedì, da tutte le forze dell'ordine e dalle squadre di volontari che hanno sperato fino alla fine trarlo in salvo. Ieri mattina poco dopo le 9.30, la terribile scoperta. La salma era rimasta impigliata in alcuni rami, parzialmente immersa in acqua. Con la diminuzione del livello del corso d'acqua il cadavere è stato avvistato e recuperato, dopo aver ottenuto il nulla osta da parte del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Udine. Il medico legale ha constatato il decesso e ha eseguito un primo esame esterno: non ha rinvenuto altre tracce sul cadavere se non quelle legate all'annegamento. Adesso sarà la magistratura friulana a decidere se eseguire o meno altri accertamenti sul copro tra cui una eventuale autopsia.
Una morte accidentale, quindi, concausata dal maltempo che ha ingrossato molto i fiumi e i torrenti di tutta la regione nel fine settimana. Lutto per la morte di Gil in tutta Talmassons e anche nella vicina comunità di Castions di Strada, dove era stata trovata la sua auto subito dopo che era scattato l'allarme lanciato dai familiari.
I SOCCORSI
Hanno lavorato a questa impegnativa ricerca un centinaio di persone tra cui vigili del fuoco, carabinieri, volontari di protezione civile, operai, unità cinofile, speleosub, cittadini, amici e anche ditte e realtà private che hanno messo a disposizione macchine movimento terra, visori termici e visori notturni.
DISAGI SULLA A23
Ghiaccio, neve e grandine hanno paralizzano una larga tratta dell'autostrada A23 da Gemona al confine di Stato, in ambo le direzioni. La parte più a nord, quella a ridosso del confine di Stato, è stata quella più colpita: alle 9.30 la carreggiata è apparsa sporca, con grave possibilità di incidenti e i mezzi in transito hanno dovuto procedere a bassa velocità, fino all'arrivo delle lame e dei mezzi spargi sale. Poi la concessionaria del tratto, Autostrade per l'Italia, ha comunicato la necessità di chiudere la carreggiata tra il tratto di Gemona e Carnia e il confine di Stato, in direzione nord. La A23 è stata riaperta solo intorno alle 13, dopo la rimozione di alcuni mezzi pesanti che non riuscivano più a muoversi a causa della formazione di una insidiosa lastra di ghiaccio. Tutti coloro che hanno percorso l'arteria ieri mattina si sono trovati in mezzo a un manto bianco di neve mista a ghiaccio e grandine; con basse temperature e alto rischio di incidenti. Mentre nella zona collinare e in pianura ha continuato a piovere, in Alto Friuli, infatti, non ha smesso di nevicare ed è alto il rischio valanghe per il forte sbalzo termico di questi giorni. Alcuni camion hanno preferito attendere la pulizia dell'autostrada fermi negli stalli dedicati ai tir in prossimità del castello di Amaro.
INCIDENTE SULL'A4

Ancora caos e disagi in A4 dove è avvenuto un tamponamento a catena tra 5 mezzi pesanti lungo l'autostrada, tra Villesse e Palmanova, con una persona ferita rimasta incastrata nella cabina del suo camion. Il tratto è stato chiuso alle 15 e poi riaperto verso le 18 con viabilità comunque rallentata fino a tarda ora. L'uomo è stato soccorso dal personale medico giunto sul posto con l'elicottero decollato dalla Centrale operativa di Udine ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Santa Maria della Misericordia in gravi condizioni, anche se pare non sia in pericolo di vita.
Paola Treppo
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Il Gazzettino