«Tutti in piazza a Cornuda»

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VENEZIA - (M.Cr.) «Abbiamo evitato effetti drammatici per il territorio e salvato decine di miliardi di depositi e prestiti, oggi gli sportelli di Popolare Vicenza e Veneto Banca saranno regolarmente aperti, per i clienti non cambierà nulla». Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'economia del governo Gnetiloni, saluta con soddisfazione il decreto emesso ieri dal consiglio dei ministri: «Gli obbligazionisti retail subordinati saranno rimborsati al 100%, era inconcepibile che risparmiatori veneti che non hanno avuto responsabilità in questo dissesto potessero penalizzati anche nei confronti di altre banche - spiega il sottosegretario veneziano - e questo grazie anche all'impegno di Banca Intesa, che coprirà il 20% dei rimborsi. E anche gli esuberi vengono gestiti senza traumi», ricorda Baretta. Non c'erano alternative? «Fino all'ultimo abbiamo tentato la via della ricapitalizzazione precauzionale, non ce l'abbiamo fatta e sul tappeto non sono arrivate altre proposte di soluzioni serie oltre a quella di Intesa. Resta il rammarico che non si sia riusciti a fare un'operazione veneta».

La Ue approva: «L'Italia - spiega la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager - considera l'aiuto di Stato necessario ad evitare turbolenze economiche nel Veneto». Questo perché azionisti e detentori di debito subordinati hanno «pienamente contribuito» e le misure «rimuovono» 18 miliardi di crediti cattivi, contribuendo al consolidamento del sistema. A pagare dazio, in realtà, è stato in primis il fondo Atlante che ha bruciato in un anno 3,5 miliardi (quasi uno di Intesa). I crediti deteriorati verranno invece trasferiti alla Sga, Società per la gestione di attività, il veicolo che ha gestito con successo la liquidazione del vecchio Banco di Napoli, e che oggi è controllata dal Tesoro. Tra Intesa e le banche in liquidazione resteranno aperte un paio porte per trasferire entro tre anni crediti che potrebbero deteriorarsi in seguito. Soddisfatti i sindacati di settore e veneti, molto meno i vecchi azionisti. Il coordinamento Don Torta ha già chiamato a raccolta i suoi risparmiatori per domani a Cornuda (Treviso): «Portate pentole vecchie da suonare, fischietti e quant'altro di rumoroso». L'ex vice presidente di Veneto Banca Giovanni Schiavon invece profetizza: «Ci sarà un'alluvione giudiziaria».
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Il Gazzettino