VENEZIA - (M.Cr.) «Abbiamo evitato effetti drammatici per il territorio e salvato decine di miliardi di depositi e prestiti, oggi gli sportelli di Popolare Vicenza e Veneto Banca...
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La Ue approva: «L'Italia - spiega la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager - considera l'aiuto di Stato necessario ad evitare turbolenze economiche nel Veneto». Questo perché azionisti e detentori di debito subordinati hanno «pienamente contribuito» e le misure «rimuovono» 18 miliardi di crediti cattivi, contribuendo al consolidamento del sistema. A pagare dazio, in realtà, è stato in primis il fondo Atlante che ha bruciato in un anno 3,5 miliardi (quasi uno di Intesa). I crediti deteriorati verranno invece trasferiti alla Sga, Società per la gestione di attività, il veicolo che ha gestito con successo la liquidazione del vecchio Banco di Napoli, e che oggi è controllata dal Tesoro. Tra Intesa e le banche in liquidazione resteranno aperte un paio porte per trasferire entro tre anni crediti che potrebbero deteriorarsi in seguito. Soddisfatti i sindacati di settore e veneti, molto meno i vecchi azionisti. Il coordinamento Don Torta ha già chiamato a raccolta i suoi risparmiatori per domani a Cornuda (Treviso): «Portate pentole vecchie da suonare, fischietti e quant'altro di rumoroso». L'ex vice presidente di Veneto Banca Giovanni Schiavon invece profetizza: «Ci sarà un'alluvione giudiziaria».
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Il Gazzettino