Tutta l'area è finita sotto sequestro «Rischi per i turisti e i lavoratori»

Tutta l'area è finita sotto sequestro «Rischi per i turisti e i lavoratori»
IL FOCUSDal 24 ottobre dell'anno scorso, l'intera area della solfatara di Pozzuoli è sotto sequestro. I politici locali stanno mettendo una forte pressione alle istituzioni...

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IL FOCUS
Dal 24 ottobre dell'anno scorso, l'intera area della solfatara di Pozzuoli è sotto sequestro. I politici locali stanno mettendo una forte pressione alle istituzioni affinché il sito, che ogni anno attira decine di migliaia di visitatori, riapra. Ma la consulenza tecnica ordinata dalla Procura di Napoli, ha portato alla luce una serie di violazioni amministrative e di sicurezza da parte della società Vulcano Solfatara Srl finita anche lei nel mirino del pool di magistrati, che descrive la zona come molto pericolosa. Ad esempio nel punto in cui sono morti i Carrer, come in altre aree, non sono presenti le recinzioni. E poi, ancora per l'accusa, Giorgio Angarano come legale rappresentate della società e i suoi cinque soci, non hanno mai provveduto a valutare i rischi dell'attività lavorativa nella solfatara. Quindi i rischi per i lavoratori autonomi come le guide turistiche e il personale della ristorazione, e i rischi da lavoro notturno per gli addetti alla vigilanza e all'esposizione di sostanze e preparati chimici. Inoltre la società Vulcano Solfatara non ha preparato i lavoratori dipendenti ad affrontare i pericoli, mancando di fatto una formazione sufficiente in materia di salute e di sicurezza.

GLI ADDEBITI

Ma molte anomalie sono state riscontrate anche nell'area adibita al camping. I lavoratori di questa area, per l'accusa, non sono mai stati salvaguardati dai rischi di natura elettrica, come i quadri elettrici del camping e del catering che presentavano i contatti diretti in tensione, scoperti e privi di idonea chiusura. Irregolarità, sempre attraverso la consulenza tecnica ordinata dalla Procura, si sono registrate al check-in e al check-out del camping, e anche nella piscina. È stato anche riscontrato che l'alto flusso giornaliero di anidride carbonica è uguale sia per la zona fangaia-fumarole sia per la restante area accessibile da parte dei turisti e lavoratori: il campeggio, il parcheggio, il bar e la piscina. Insomma per la pubblica accusa la solfatara di Pozzuoli era una trappola mortale. Un luogo tra i più affascinanti del mondo, dove il 12 settembre del 2017 alle 12.25 i vigili del fuoco hanno estratto dalle voragini i corpi di Massimiliano Carrer, la moglie Tiziana Zaramella e il figlio di soli 11 anni Lorenzo Carrer.
M.A.
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Il Gazzettino