Turismo, Regione in guerra contro i posti letto abusivi

Turismo, Regione in guerra contro i posti letto abusivi
IL CASOUDINE Dopo Federalberghi e l'associazione dei Bed&Breakfast, anche la Regione dichiara guerra alle locazioni abusive e lo fa accogliendo, innanzitutto, la richiesta...

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IL CASO
UDINE Dopo Federalberghi e l'associazione dei Bed&Breakfast, anche la Regione dichiara guerra alle locazioni abusive e lo fa accogliendo, innanzitutto, la richiesta avanzata dagli albergatori di imporre a queste strutture un codice identificativo, regola già adottata da altre regioni per arginare il fenomeno degli abusivi che tolgono posti letto agli alberghi e che, stando ai dati forniti dalla presidente di Federalberghi Fvg, Paola Schneider, hanno visto un incremento in regione del 126% negli ultimi anni. Si tratta di locazioni per lo più prive di licenze e non dichiarate al fisco che mettono in crisi il sistema alberghiero del Fvg.

«La Regione può legiferare per le schedine identificative, e lo faremo. Gli albergatori hanno ragione afferma l'assessore regionale al Turismo, Sergio Bini -: le regole ci sono e vanno fatte rispettare. I furbetti a me non sono mai piaciuti e nemmeno le scorciatoie, tutti devono essere messi nelle stesse condizioni per poter competere. Quello che cercheremo di fare - prosegue - è uniformare il settore, anche il mondo degli appartamenti. Una delle mie idee è qualificarlo e regolamentarlo».
Bini punta alla classificazione delle strutture la cui promozione sui siti internet non sempre corrisponde alle reali condizioni degli appartamenti. «Sto lavorando proprio su questo, l'obbligo a metter sui siti l'appartenenza a una determinata classe, in modo tale che l'utente ne sia informato». Bini auspica anche maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine: «L'abusivismo dice va combattuto».

Serve sinergia tra le parti, insomma, per tutelare uno dei comparti trainanti dell'economia regionale, che negli ultimi 5 anni ha registrato un incremento del 6% dal punto di vista delle presenze con un +531 mila, trascinate soprattutto dai turisti provenienti dall'estero. Quanto al gap tra Trieste e Udine che vede il capoluogo giuliano chiudere la stagione estiva con numeri positivi in termini di occupazione di posti letto negli alberghi, mentre il capoluogo friulano langue, l'assessore non ne fa tanto una questione di grandi eventi - che secondo Federalberghi sono assenti o quantomeno carenti a Udine -, quanto di «lavoro fatto bene. Trieste fa bene al Friuli Venezia Giulia, è una città che sta crescendo parecchio e lo dice portando l'esempio della Barcolana che ha appena chiuso la 50^ edizione con numeri record - e cresce anche sotto il profilo dei servizi e delle strutture ricettive. La mia idea è dare strumenti a tutto il comparto per poter crescere. Abbiamo bisogno conclude Bini di posti letto di qualità».
L.Z.
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Il Gazzettino