Truffa dello specchietto con raggiro

Truffa dello specchietto con raggiro
Non si era accontentato di mettere in atto la terribile truffa dello specchietto. Antonio Restivo, 46enne di Catania, sarebbe andato oltre: avrebbe ulteriormente arrotondato...

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Non si era accontentato di mettere in atto la terribile truffa dello specchietto. Antonio Restivo, 46enne di Catania, sarebbe andato oltre: avrebbe ulteriormente arrotondato rubando 280 euro dall'appartamento del malcapitato. Ora è a processo con le accuse di truffa e furto aggravato. Ieri mattina in tribunale a Belluno, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Gulli, ha parlato la vittima del raggiro: un 80enne bellunese.

Era il 2014 quando l'uomo, che al volante della sua Lancia Y usciva dall'ospedale con la moglie venne seguito da un'auto di grossa cilindrata. I due coniugi di Baldenich erano andati a fare una visita: il truffatore li avrebbe affiancati a Ponte degli Alpini e poi li avrebbe raggiunti a casa. «Mi avete graffiato lo specchietto, pagatemi i danni», avrebbe detto il truffatore. A quel punto i due anziani coniugi con gentilezza e sentendosi quasi in difetto hanno fatto entrare in casa l'automobilista e lo hanno fatto accomodare. L'ottantenne, arrivato ieri in aula accompagnato dalla figlia, ha spiegato che quel giorno è andato in camera a prendere i 250 euro richiesti. Il truffatore li ha intascati, ma secondo quanto emerso dopo avrebbe preso anche i 280 euro che l'anziano aveva preparato sul tavolo del soggiorno con le bollette da pagare.
I Restivo, padre e figlio sono molto conosciuti per questo tipo di truffe. Ieri in aula ha parlato il poliziotto della questura che fece le indagini: controllò i filmati e inchiodò i presunti autori. I Restivo in quel periodo avevano «fatto una strage» in Veneto: erano stati fermati a Conegliano, a Santa Giustina e non solo. La loro specialità è proprio quella dello specchietto. Nel caso bellunese hanno comunque risarcito il danno. L'imputato è difeso dall'avvocato d'ufficio Ferdinando Coppa e forse parlerà nella prossima udienza fissata per il 29 settembre.
Ieri in aula l'anziano, ottantenne con il bastone accompagnato dalla figlia, ha faticato a riconoscere le foto del presunto truffatore. La moglie nel frattempo è morta e sono state acquisite le dichiarazioni di allora. Restivo ha risarcito il danno: ha pagato 500 euro all'anziano.

L'auto "sospetta" dei truffatori era stata anche segnalata sui social: «Fate attenzione gira per Belluno con 3 persone a bordo: buttano della vernice bianca sulla vostra macchina per fingere un incidente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino