Non si era accontentato di mettere in atto la terribile truffa dello specchietto. Antonio Restivo, 46enne di Catania, sarebbe andato oltre: avrebbe ulteriormente arrotondato...
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Era il 2014 quando l'uomo, che al volante della sua Lancia Y usciva dall'ospedale con la moglie venne seguito da un'auto di grossa cilindrata. I due coniugi di Baldenich erano andati a fare una visita: il truffatore li avrebbe affiancati a Ponte degli Alpini e poi li avrebbe raggiunti a casa. «Mi avete graffiato lo specchietto, pagatemi i danni», avrebbe detto il truffatore. A quel punto i due anziani coniugi con gentilezza e sentendosi quasi in difetto hanno fatto entrare in casa l'automobilista e lo hanno fatto accomodare. L'ottantenne, arrivato ieri in aula accompagnato dalla figlia, ha spiegato che quel giorno è andato in camera a prendere i 250 euro richiesti. Il truffatore li ha intascati, ma secondo quanto emerso dopo avrebbe preso anche i 280 euro che l'anziano aveva preparato sul tavolo del soggiorno con le bollette da pagare.
I Restivo, padre e figlio sono molto conosciuti per questo tipo di truffe. Ieri in aula ha parlato il poliziotto della questura che fece le indagini: controllò i filmati e inchiodò i presunti autori. I Restivo in quel periodo avevano «fatto una strage» in Veneto: erano stati fermati a Conegliano, a Santa Giustina e non solo. La loro specialità è proprio quella dello specchietto. Nel caso bellunese hanno comunque risarcito il danno. L'imputato è difeso dall'avvocato d'ufficio Ferdinando Coppa e forse parlerà nella prossima udienza fissata per il 29 settembre.
Ieri in aula l'anziano, ottantenne con il bastone accompagnato dalla figlia, ha faticato a riconoscere le foto del presunto truffatore. La moglie nel frattempo è morta e sono state acquisite le dichiarazioni di allora. Restivo ha risarcito il danno: ha pagato 500 euro all'anziano.
L'auto "sospetta" dei truffatori era stata anche segnalata sui social: «Fate attenzione gira per Belluno con 3 persone a bordo: buttano della vernice bianca sulla vostra macchina per fingere un incidente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino