Troppo lavoro per Palazzo Rosso: bandi e gare traslocano in Provincia

Troppo lavoro per Palazzo Rosso: bandi e gare traslocano in Provincia
LA RINUNCIABELLUNO Troppo lavoro, uffici sotto pressione: Palazzo Rosso passa il settore Bandi e gare alla Provincia. Una rinuncia resa necessaria dallo sforzo a cui saranno...

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LA RINUNCIA
BELLUNO Troppo lavoro, uffici sotto pressione: Palazzo Rosso passa il settore Bandi e gare alla Provincia. Una rinuncia resa necessaria dallo sforzo a cui saranno sottoposti i dipendenti fino alla fine dell'anno e oltre, chiamati a occuparsi del Progetto Belluno, ovvero il maxi piano di restyling della città finanziato dal Governo con 18 milioni di euro. Se per quello l'amministrazione ha già passato il compito alla stazione unica appaltante della Provincia di Vicenza, la scelta di alleggerire i dipendenti anche dell'onere di occuparsi delle gare comprese tra 40 e 150 mila euro è stata discussa durante l'ultima riunione di Consiglio comunale. E le critiche, c'era da aspettarselo, non sono mancate. La convenzione che lega Comune e Palazzo Piloni scadrà il 31.12.2019 e, per l'anno in corso, c'è già una lista di 7 opere da appaltare che attende l'ente. «Cerchiamo in questo modo di andare incontro alle richieste dei nostri dipendenti di poter disporre di maggiori risorse, impiegando anche quel personale prima preposto all'Ufficio gare ha spiegato il sindaco Jacopo Massaro -, in questo modo alleggeriremo il lavoro e garantiremo maggior speditezza al tutto. Per esempio abbiamo l'urgenza di avviare le bitumature entro la fine dell'estate». Ma l'opposizione e parte della maggioranza non si sono dette d'accordo. È un «alzare bandiera bianca», un «tirare i remi in barca», secondo il consigliere Franco Roccon. «Com'è possibile che una città capoluogo smantelli un simile servizio? le sue parole Significa demandare ad altri l'operatività». «È una perdita di competenze degli uffici il dubbio e la critica sollevati anche da una parte della maggioranza, il gruppo Insieme per Belluno -, si tratta anche di una questione di immagine».

A. Tr.
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Il Gazzettino