Troppi writer e chi li ferma? «Un comitato di cittadini»

Troppi writer e chi li ferma? «Un comitato di cittadini»
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LOTTA AL DEGRADO
BELLUNO Non erano di matrice fascista, ma ugualmente hanno infastidito. Mentre qualcuno imbrattava il murales di Ericailcane a Baldenich, un altro raid era in corso in via Vezzano. Nel mirino dei writers tre cassette Enel, su cui la scorsa settimana i vandali hanno lasciato disegni di mostri e di volti, subito cancellati con olio di gomito da un residente. Erano gli stessi giorni della polemica e dell'indignazione sollevati dall'affronto dell'estrema destra alla storia dei partigiani, col simbolo fascista e la scritta me ne frego a rovinare la lince del noto artista bellunese. Il gesto a Vezzano non ha suscitato uguale scandalo, ma a chi vive in zona ha dato fastidio. Michele Sacchet, visto lo scempio, si è rivoltato le maniche e si è messo al lavoro per pulire. «Noi non ce ne freghiamo e puliamo dichiara a operazione conclusa -, faremo sempre così non appena vedremo un nuovo graffito in città». Serve però un movimento strutturato, da soli si fa quel che si può e per contrastare la smania grafomane dei writers servono squadre di volontari con lo straccio alla mano sette giorni su sette, quasi 24 ore su 24.

LA PROPOSTA
Sacchet è convinto non sia utopia. In fondo basta unire le forze e spendere qualche ora del proprio tempo per la propria città. «Lancio un appello al sindaco Massaro, alle autorità provinciali e alla gente a cui dispiace vedere la nostra città ridotta a un immondezzaio le sue parole -: creiamo un Comitato civico per migliorare la situazione sensibilizzando i cittadini». L'idea prende spunto dal movimento australiano Keep Australia Beautiful e punta a formare gruppi frazionali di pulitori indefessi, pronti a entrare in azione non appena spunta una nuova scritta. «Visto il totale immobilismo e insuccessi dell'amministrazione comunale riguardo ai graffitari spiega Sacchet -, ho voluto informarmi su quali siano, nel mondo, i modi usati per combattere questa piaga economica e di inciviltà urbana. Contrariamente a quello che pensa il nostro sindaco credo che utilizzare psicologi di strada e mediatori culturali sia solo un costoso palliativo. Ci sono altri modi, che costeranno sicuramente meno, ma devono essere condivisi dalla popolazione. Keep Australia Beautiful ha creato un numero verde e un sito per le segnalazioni, iniziando a monitorare la prevalenza dei graffiti».
LA PULIZIA

Insomma il primo passo sarà organizzarsi in gruppetti. Il secondo reperire il materiale. Su questo fronte Sacchet si è già guardato intorno. «Ci sono almeno quattro o cinque aziende locali disposte a fornirci pennelli, pitture e solventi spiega -, chi vuole mi contatti, ne parliamo».
Alessia Trentin
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Il Gazzettino