«Troppi ricoveri in day hospital per noi immotivati»

«Troppi ricoveri in day hospital per noi immotivati»
IN AULA PADOVA È ripreso ieri mattina il processo alla dottoressa...

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IN AULA

PADOVA È ripreso ieri mattina il processo alla dottoressa Donatella Croatto presidente del consiglio di amministrazione del centro medico di foniatria (Casa di Cura Trieste) di via Bergamo. Il medico è alla sbarra con l'accusa di truffa aggravata ai danni del sistema sanitario regionale. In aula, incalzati dalle domande del pubblico ministero Silvia Golin, hanno testimoniato alcuni pediatri, ma la testimonianza più importante è stata quella fornita da Giovanni Pavesi, ex direttore generale dell'Ulss 17. «Ci eravamo accorti - ha dichiarato - di un surplus di spese in riferimento a moltissimi day hospital effettuati dai piccoli pazienti nella Casa di Cura Trieste. Ricoveri in foniatria a nostro giudizio non sempre indispensabili. Tanto che - ha proseguito - abbiamo deciso di convocare i pediatri per cercare di capire come mai mandassero tutti i bambini a curarsi in day hospital a foniatria. Inoltre è stata spedita una circolare interna, sempre diretta ai pediatri, in modo tale per noi da avere un maggiore controllo. Io non ho mai avuto la percezione di qualcosa di illecito - ha sottolineato Pavesi - ma era chiaro che i ricoveri in day hospital erano troppi. Appena il problema è emerso e per la nostra Ulss i day hospital alla Casa di cura Trieste sono diminuiti di molto, come conseguenza sono scese le spese. In più di una occasione poi - ha terminato Pavesi - era il centro di Foniatria che faceva proseguire al bambino il ciclo di terapie. La Casa di cura era come un asilo, i piccoli pazienti passavano nella clinica diverse ore giocando e guardando film». Stando ai calcoli compiuti dalla Fiamme gialle, tra il 2008 e il 2013 la Casa di Cura Trieste avrebbe intascato corrispettivi non dovuti per circa sette milioni e mezzo di euro. Il Centro medico di Foniatria, una Srl convenzionata con il sistema sanitario regionale, a partire dal 2008 ha curato tutti i suoi pazienti, in stragrande maggioranza bambini, solo in day hospital. Secondo l'accusa molte delle prestazioni, sia in otorinolaringoiatria e sia nel reparto di riabilitazione, avrebbero potuto essere gestite in regime ambulatoriale. Con un evidente risparmio di costi. Un paziente in day hospital ha un costo medio giornaliero di 150 euro, mentre la spesa sanitaria per una prestazione in day service si riduce di oltre la metà. La Casa di Cura Trieste avrebbe esercitato pressioni sui genitori dei piccoli in cura affinchè arrivassero al centro con un certificato medico del pediatria di famiglia in cui fosse indicata come soluzione preferibile il day hospital. I finanzieri hanno passato al setaccio le pratiche di oltre 7.700 ricoveri in sei anni analizzando oltre 90 mila accessi al day hospital di via Bergamo. La prossima udienza è stata fissata per il 18 dove sarà sentito Domenico Mantoan il segretario generale della Sanità veneta.

M.A.
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Il Gazzettino