TRIBUNALE VENEZIA Ha deciso di ritrattare le dichiarazioni che aveva rilasciato

TRIBUNALE VENEZIA Ha deciso di ritrattare le dichiarazioni che aveva rilasciato
TRIBUNALEVENEZIA Ha deciso di ritrattare le dichiarazioni che aveva rilasciato nel corso dell'ultima udienza davanti alla corte presieduta da Stefano Manduzio. La vicenda...

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TRIBUNALE
VENEZIA Ha deciso di ritrattare le dichiarazioni che aveva rilasciato nel corso dell'ultima udienza davanti alla corte presieduta da Stefano Manduzio. La vicenda processuale in corso è quella che riguarda i vertici dell'Agenzia delle Entrate. La nuova svolta è arrivata ieri in udienza quando, prima di ascoltare alcuni investigatori, una funzionaria dell'Agenzia delle Entrate, che nel processo figura semplicemente come testimone, ha modificato le affermazioni fatte qualche settimana fa. Probabilmente dopo una riflessione sulle eventuali conseguenze. In quella occasione il pm Stefano Ancilotto aveva anche chiesto la trasmissione agli atti alla Procura per procedere nei suoi confronti per il reato di falsa testimonianza.

Il processo è quello sui presunti atti di corruzione in relazione a verifiche da aggiustare a carico di tre imputati che hanno affrontato il dibattimento per dimostrare la propria totale innocenza. Si tratta dell'ex colonnello della Guardia di Finanza, il trevigiano Vincenzo Corrado, dell'ex dirigente delle Entrate di Venezia, Cristian David, residente a Monfalcone e della commercialista trevigiana Tiziana Mesirca. Un pool di funzionari delle Entrate, nel 2015, si occupò della verifica, e del successivo accertamento con adesione, relativo a Cattolica assicurazioni, che si concluse con una riduzione milionaria della contestazione e dunque dell'importo da pagare per la società.

Nel 2017 davanti alle Fiamme Gialle la funzionaria aveva dichiarato che quella riduzione era stata eccessiva e che il comportamento tenuto da David, suo superiore, era stato anomalo. Nella recente udienza di giugno, invece, la donna aveva dichiarato che nell'interrogatorio del 2017 era confusa, in quanto non ricordava bene le carte (era in maternità da qualche mese), sostenendo che l'accertamento fu gestito in pieno accordo da tutto il pool e che non era insolito che vi fossero incontri non verbalizzati tra contribuente sotto verifica e funzionari delle entrate. Da qui la richiesta della trasmissione degli atti per falsa testimonianza. Ora la situazione è cambiata, la donna ieri ha praticamente confermato la linea del 2017 su quella anomalia per cui l'eventuale accusa dovrebbe cadere. Per evitare ogni problema la funzionaria si è rivolta all'avvocato Giovan Battista Muscari Tomaioli che le ha fornito alcuni consigli specifici.
G.P.B.
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Il Gazzettino