TRIBUNALEPORDENONE Un brutto episodio di violenza sessuale, vittima la fidanzata appena 17enne, poi le molestie telefoniche e il mancato pagamento degli alimenti alla figlia nata...
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PORDENONE Un brutto episodio di violenza sessuale, vittima la fidanzata appena 17enne, poi le molestie telefoniche e il mancato pagamento degli alimenti alla figlia nata dalla loro relazione. Un uomo di 29 anni, residente in provincia di Pordenone, ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Eugenio Pergola (pm Federico Facchin).
La vicenda risale al gennaio 2016. La ragazza, che aveva appena diciassette anni, fu costretta a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà. Un brutto episodio, aggravato come ha contestato la Procura, dal fatto che il 29enne lo ha commesso nei confronti della persona alla quale era legato da una relazione affettiva. Successivamente lei rimase incinta e decisero di andare a convivere nella stessa abitazione dei genitori della vittima. Quando la relazione si è interrotta, le tensioni non si sono affievolite. È su WhatsApp, a partire dal maggio 2017, che l'imputato ha cominciato a inviare all'ex convivete messaggi offensivi e a molestarla con pedinamenti e inseguimenti. Ad aggravare il capo di imputazione vi è poi il mancato versamento degli alimenti per la piccola nata dalla relazione.
La vittima si è costituita parte civile con l'avvocato Rosanna Rovere. L'imputato è invece difeso dall'avvocato Laura Ferretti, che ieri ha cercato di ridimensionare le imputazioni. «Andremo a processo - spiega - per dimostrare che le cose sono andate diversamente e che dopo la presunta violenza sessuale la coppia è andata volontariamente a convivere dai genitori della ragazza». La prima udienza è stata fissata al 12 luglio davanti al collegio presieduto dal giudice Iuri De Biasi.
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Il Gazzettino