Tribunale, amianto sotto esame

Tribunale, amianto sotto esame
C'è amianto negli ascensori del tribunale. Al via nei prossimi giorni...

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C'è amianto negli ascensori del tribunale. Al via nei prossimi giorni i monitoraggi da parte della ditta specializzata. Se il risultato sarà da bollino rosso, ovvero verrà riscontrata la presenza di fibre aerodisperse, al Comune capoluogo spetta una bella salassata. «Saranno da cambiare tutte le guarnizioni - annuncia il sindaco Jacopo Massaro -, la spesa si aggira sugli 80 mila euro».Insomma, l'attenzione è alta e si tengono le dita incrociate. La presenza di amianto nelle guarnizioni dei sei ascensori di Palazzo di Giustizia non è notizia nuova. L'aveva segnalato al Comune capoluogo l'Arpav nel 2013. Allora era scattato subito l'affidamento dell'incarico di monitoraggio alla ditta SEA Spa di Trento che, in quell'occasione, aveva messo tranquilli gli animi dei lavoratori di via Segato assicurando sulla mancanza di pericolo per la salute. Allora le guarnizioni, perfettamente integre, non rappresentavano un problema. Oggi, a distanza di tre anni, lo stesso incarico torna in mano all'azienda. In previsione ci sono 29 campionamenti, per una spesa totale di 6 mila euro. Che potrebbe non essere l'ultima. «La necessità di ulteriori verifiche sullo stato delle guaine è emersa in occasione dell'ultimo tavolo del Comitato sicurezza del tribunale a cui ha preso parte l'assessore Maurizio Busatta - prosegue Massaro -. Qualora ci fosse sfaldamento dovranno essere rimosse e questo comporterà una spesa di oltre 80 mila euro, una cifra importante e complicata da gestire considerato anche come il Ministero della Giustizia ci debba ancora 5 milioni di euro di spese arretrate». Insomma, nemmeno il decreto con cui circa un anno fa è stata affidata la gestione degli uffici di giustizia al Ministero mette il Comune capoluogo al riparo dalle salassate causate dalla manutenzione del grande edificio. «L'immobile è di proprietà comunale - spiega il sindaco - e perciò a noi spettano le manutenzioni straordinarie, come ad un qualsiasi proprietario che affitta casa. Con l'affidamento del servizio al Ministero pensavamo di esserci sgravati di un bel pò di costi, quelli delle bollette, invece è saltato fuori questo problema dell'amianto».
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Il Gazzettino