TREVISO - Stefano Marcon, neo presidente-sindaco leghista della nuova Provincia di secondo livello, ha preso possesso del Sant'Artemio. Nella prima settimana dopo l'elezione ha...
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Lui non anticipa nulla: «Devo ancora fare le dovute riflessioni». Il toto-giunta, però, vuole in pole per il ruolo di vicepresidente Roberto Fava, riferimento dei Conservatori e Riformisti nella Marca, molto vicino all'eurodeputato Remo Sernagiotto e già consigliere provinciale negli ultimi cinque anni. Con Fava secondo al Sant'Artemio si andrebbe a rafforzare ulteriormente l'alleanza tra la Lega e il centrodestra, tanto sottolineata nella sede del K3 all'indomani della vittoria su Giovanni Manildo. Il Carroccio punta infatti a replicare lo stesso schema anche per affrontare le prossime elezioni nei vari Comuni. Uno su tutti: la sfida per Treviso nel 2018. Poi c'è il resto della giunta. Sui nomi non c'è alcuna indicazione ufficiale. Le indiscrezioni dicono che sarà piuttosto larga. Tradotto: diversi tra i nove consiglieri di maggioranza avranno un settore della Provincia da seguire in prima persona.
L'idea è quella di suddividere il peso di un lavoro che deve comunque essere svolto a livello di volontariato. Su questo fronte è assai probabile la nomina dei sindaci più esperti come Francesco Pietrobon e Domenico Presti. Tra le mille riunioni degli ultimi giorni, Marcon ha anche incontrato Leonardo Muraro, ex presidente rimasto ai vertici della Provincia per 18 anni, per fare il punto della situazione. Praticamente un passaggio di consegne. Adesso si fa sul serio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino