TREVISO - «Non ha mai chiesto aiuto» risponde al citofono la vicina di casa. Il suo tono non è quello di chi cerca di giustificarsi dopo la tragedia che ha destato scalpore,...
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La donna riceveva i pasti a domicilio, ma non una vera e propria assistenza sanitaria. Tanto da non avere un tutore legale che la assisteva in ogni cosa ma solo un amministratore di sostegno incaricato di aiutarla nella gestione della gestione straordinaria del patrimonio. Del resto lei era indipendente e non aveva mai lasciato intendere di aver bisogno di assistenza continua. Era così attiva da essersi fatta carico anche del figlio che viveva in casa con lei. «I ritmi corrono frenetici - spiega un impiegato - io esco al mattino e rincaso la sera. Non sapevo della signora. Ho letto dai giornali quello che è successo e mi dispiace molto». Sconcerto e desolazione ma anche braccia allargate, per spiegare la propria impossibilità di intervenire in un contesto familiare chiuso. «È un dramma che si doveva evitare» racconta Helena, badante 50enne che assiste un pensionato nel palazzo di fianco. Dopo la morte della donna il figlio la avrebbe vegliata per due settimane. Tutti lo descrivono come taciturno, lui che aveva trovato nell'anziana madre un punto di riferimento non ne ha voluto saperne di abbandonarla neanche dopo che il suo cuore ha smesso di battere.
Andrea Zambenedetti
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Il Gazzettino