TREVISO (m.f.) Un ambulatorio gratuito all'interno della casa di riposo Menegazzi

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TREVISO (m.f.) Un ambulatorio gratuito all'interno della casa di riposo Menegazzi per riuscire a portare un secondo medico di famiglia a San Giuseppe. È la strada scelta dall'Usl della Marca per scongiurare il rischio che il quartiere resti con un solo dottore di base e che, di conseguenza, un migliaio di cittadini siano costretti a riversarsi negli studi medici in altre parti della città. L'obiettivo è riempire la casella entro fine mese. Dal primo settembre, infatti, la dottoressa Patrizia Bellon sarà in pensione, dopo 37 anni di servizio. E l'altra dottoressa di San Giuseppe, Paola Vanin, è già al tutto esaurito. La stessa Bellon, così come Brunello Gorini, segretario Fimmg, la federazione dei medici di famiglia, ha lanciato un appello a Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, affinché venga trovato un sostituto. «Abbiamo avvisato i medici della possibilità di prendere servizio a San Giuseppe», rivela Benazzi. L'idea è di rendere più appetibile il posto mettendo a disposizione in modo gratuito un ambulatorio da ricavare dentro il Menegazzi. Chi arriverà, quindi, non dovrà pagare l'affitto. Ci penserà l'Usl. Benazzi ha già chiesto il via libera all'Israa. «La proposta verrà valutata dal cda spiega il presidente Luigi Caldato col direttore generale dell'Usl c'è un rapporto di collaborazione. Nel giro di una settimana troveremo una soluzione». A quanto pare la strada è percorribile. Discorso diverso, invece, per la vicina villa Zucchelli. Nella maxi operazione di ristrutturazione del Menegazzi, l'Israa ha recuperato anche la dimora che si affaccia sulla Noalese. La speranza dell'istituto era di trasformarla in super-ambulatorio aperto 12 ore al giorno dedicato in particolare alle persone con più di 65 anni. Con medici di famiglia, sì, ma anche con specialisti e macchinari per la diagnostica. L'Usl, però, ha bocciato il progetto. «Ci sono troppe barriere architettoniche è la sentenza di Benazzi- non può ospitare un ambulatorio». Potrà però diventare sede di riferimento per altre attività. Dopo lo stop al super-ambulatorio, Usl e Israa stanno lavorando gomito a gomito a un altro progetto per dare nuova vita alla storica struttura. «Diventerà un polo strategico di livello europeo», annuncia Caldato.

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Il Gazzettino