Treviso indigna Zaia «È un massacro»

Treviso indigna Zaia «È un massacro»
«A Treviso stiamo assistendo al massacro della dignità delle persone». Il governatore Luca Zaia inquadra l'emergenza profughi senza usare mezzi termini. «Il caos è diventato...

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«A Treviso stiamo assistendo al massacro della dignità delle persone». Il governatore Luca Zaia inquadra l'emergenza profughi senza usare mezzi termini. «Il caos è diventato normalità in quella che il governo tenta di far passare per emergenza e che è divenuta invece flusso costante e inarrestabile di immigrati economici travestiti da profughi - continua il presidente - il livello di guardia è stato superato. Si prenda prima di tutto atto che i prefetti non sono in grado di gestire la situazione e si affronti una buona volta il problema dalla fonte. Urgono soluzioni radicali che rispettino la dignità delle persone e il diritto dei territori a non essere invasi a colpi di diktat». Zaia mette l'accento anche sui rischi sanitari. E lo stesso fa Mario Conte, consigliere comunale della lista Gentilini. «Chiedo - dice a chiare lettere - che venga interdetto l'ingresso nel territorio comunale a coloro che siano privi del certificato medico che attesti l'assenza di patologie infettive e trasmissibili». «La stazione è per definizione un punto di passaggio. Manildo ha il dovere prima morale e poi giuridico di prevenire con ogni mezzo la diffusione di malattie - avverte - questi profughi provengono da zone colpite da poliomelite, tubercolosi, tetano, difterite e scabbia. Tutti virus o malattie debellati dal nostro territorio, ma oggi rientrati». «Tra gli ultimi arrivi vi è il dubbio della presenza di virus, tanto da prevedere il ricovero di alcuni profughi al Cà Foncello - conclude Conte - dovesse verificarsi anche un solo caso di queste malattie o virus, il responsabile sarà solamente uno: il sindaco che, pur avendone la facoltà e il dovere, ha scelto di non tutelare il proprio territorio e i propri cittadini».
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Il Gazzettino