Treviso, ecco la prima pietra per il velodromo dei record

Treviso, ecco la prima pietra per il velodromo dei record
L'OPERASPRESIANO (TREVISO) È iniziata la costruzione del nuovo velodromo di Treviso. Il più grande d'Italia. Più di quello di Montichiari, nel bresciano. Ieri è stata posata...

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L'OPERA
SPRESIANO (TREVISO) È iniziata la costruzione del nuovo velodromo di Treviso. Il più grande d'Italia. Più di quello di Montichiari, nel bresciano. Ieri è stata posata la prima pietra all'interno del polo sportivo delle Bandie del cavatore Remo Mosole a Spresiano, a due passi dall'autostrada A27 e dal capolinea della futura superstrada Pedemontana. Con i suoi 6mila posti a sedere, la struttura potrà ospitare le gare più importanti, come mondiali e Olimpiadi. L'intervento vale quasi 29 milioni di euro. La Pessina Costruzioni, società chiamata a realizzare e poi a gestire il velodromo per i prossimi 50 anni, dovrebbe ultimare i lavori nel giro di 16 mesi. Per l'inizio del 2020: in tempo per la preparazione alle Olimpiadi di Tokyo.

L'IMPEGNO
«Solo costruendo un impianto di questo tipo si poteva rispondere adeguatamente alla storia e alla tradizione ciclistica della provincia di Treviso e di tutto il Veneto«, scandisce Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport. «Ricordo che nel 2007, quando ero presidente della commissione Bilancio, i colleghi veneti e trevigiani posero la questione dello stanziamento per il velodromo di Treviso. Se ci sono stati ritardi è perché per mettere la prima pietra si è atteso che tornassi io aggiunge con un sorriso adesso bisogna fare in fretta. Mi piacerebbe inaugurare il nuovo velodromo. Questo governo è un po' così. Ma spero proprio di esserci ancora per il taglio del nastro nel 2020». Il governatore Luca Zaia non ha dubbi sul rispetto dei tempi da parte della Pessina Costruzioni: «Abbiamo la certezza di inaugurare la nuova struttura per il 2020 assicura l'avventura del velodromo è partita dalla notte dei tempi. Non lo faccio mai, ma stavolta è bene ricordare che tutto è nato da un emendamento di Guido Dussin e dei parlamentari della Lega ormai una decina di anni fa. In questo tempo sono state indicate molte sedi diverse. Ora non possiamo che ringraziare Mosole per la sua disponibilità».
La posa della prima pietra ha ricevuto infine anche la benedizione di Giovanni Malagò, presidente del Coni: «La costruzione di un velodromo del genere in questo territorio è doverosa, non solo per quello che rappresenta la provincia di Treviso e tutto il Veneto per il ciclismo, ma in generale per quello che questa terra ha dato allo sport. I cantieri andranno avanti per un periodo compreso tra i 14 e i 18 mesi. A me andrebbe benissimo anche 16 mesi. L'importante è che poi la struttura sia gestita nel miglior modo possibile, in modo da avere successo anche tra mezzo secolo e oltre».

Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino