TREVISO A settembre Treviso si ritroverà con due istituti comprensivi su cinque

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TREVISO A settembre Treviso si ritroverà con due istituti comprensivi su cinque senza preside titolare. L'Ic 5 Coletti è già guidato in reggenza da Mario Dalle Carbonare, preside dell'Ic 3 Felissent. E servirà una reggenza anche per l'Ic 1 Martini. La preside Milena Valbonesi è stata infatti trasferita al Cpia, il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, al posto di Orazio Colosio, andato in pensione. Dato che non ci sono nuovi dirigenti abilitati (quelli sfornati dall'ultimo concorso sono finiti ormai da tempo) bisognerà inevitabilmente ricorrere a un doppio incarico. A livello provinciale sono sei le scuole che resteranno senza preside. Oltre a Colosio del Cpia di Treviso, andranno in pensione anche Umberto Bellotto (Ic 3 di Conegliano) e Fausto Guerra (Ic 2 di Castelfranco). Tutti e tre sono allo stesso tempo reggenti, nel senso che gestiscono una seconda scuola. Così salirà a 31 il numero di scuole trevigiane che verranno gestite in reggenza. Un problema per le scuole, ma un toccasana per le casse pubbliche. Allo Stato conviene. Solo per quanto riguarda la Marca si parla di un risparmio di oltre un milione di euro. Perché i presidi che gestiscono due istituti non vengono pagati il doppio. Ai titolari spetta uno stipendio tabellare di circa 42 mila euro lordi all'anno, più una quota fissa e le indennità in base alle fasce delle scuole che vanno dagli 8 mila ai 14 mila euro. In media, il totale si aggira sui 55 mila euro lordi. Un reggente, invece, costa molto meno. Per il secondo istituto, i dirigenti a scavalco hanno una paga aggiuntiva tra i 600 e i 700 euro al mese. Più l'80% dell'indennità di posizione relativa alla scuola in cui sono reggenti. Infine, ci sono i trasferimenti: Santa Aiello passa dall'Ic di Trevignano all'Ic 1 Montalcini di Montebelluna; Daniela Bettini dall'Ic di Zero Branco all'Ic di Quinto e Morgano; Genoveffa Favero dall'Ic di Valdobiaddene all'Ic 1 Grava di Conegliano; Nicoletta Marin dall'Ic di Breda a quello di Ceggia (Venezia).

M. F.
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Il Gazzettino