Arrivi quotidiani e cooperative d'accoglienza ormai allo stremo: da quattro mesi il Governo non paga le fatture che, solo per la provincia di Padova, ammontano a 3 milioni...
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Ieri sono arrivati in città trenta profughi provenienti dall'Eritrea che però non hanno nemmeno raggiunto la Questura, tappa obbligatoria prima dell'ingresso nella tendopoli, in quanto come si sono aperte le porte del pullman che li trasportava si sono immediatamente dati alla fuga. A nulla è valso il tentativo dei poliziotti di rincorrerli: in una manciata di minuti hanno fatto perdere le loro tracce. Un comportamento analogo a quello di altri cittadini eritrei che, prima di quelli di ieri, erano stati destinati alla tendopoli cittadina.
Padova ospita in circa venti Comuni della provincia un totale di 850 immigrati, in strutture di diverso tipo, dai grossi agglomerati come l'ex Prandina di Padova al centinaio di persone sistemate a Battaglia Terme o a Monselice fino alla micro accoglienza in appartamenti con otto o più persone gestiti dalle cooperative che si occupano di accoglienza migranti. Cooperative che cominciano ad essere in difficoltà in quanto devono affrontare spese per la sistemazione delle strutture, farsi carico delle utenze (acqua, elettricità e gas) e provvedere al vitto degli immigrati nonché versare loro la "paghetta" di 2,50 euro al giorno. Da conteggiare inoltre i compensi degli operatori che assistono gli immigrati. Per ogni immigrato il Governo deve alle cooperative 35 euro al giorno per tutte queste necessità ma da aprile scorso nessuna fattura è stata ancora pagata, anche se è stato annunciato che a settembre saranno a disposizione i fondi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino