Eppur si muove. Sul binario Venezia-Dobbiaco, il Treno delle Dolomiti comincia a correre sul serio. Prende forma il progetto dello sbocco a nord ferroviario. Tanto che entro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Regione ci crede. E per un motivo tanto semplice quanto importante. Soprattutto per il Bellunese, che potrà davvero prendere il treno (in senso letterale) in direzione rilancio. Turistico, ovviamente. Perché il Treno delle Dolomiti non sarà un treno merci. «L'obiettivo è valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale che abbiamo - continua De Berti -. E possiamo farlo solo mettendolo a disposizione dei turisti, ovvero collegandolo con infrastrutture rispettose dell'ambiente». Difatti, è proprio questa l'idea della ferrovia che collega le montagne rosa con la laguna di Venezia. Con quale tracciato? Da Calalzo verso Cortina lungo la Valle del Boite? O verso Auronzo lungo la Val d'Ansiei? «È presto per scegliere: lasciamo lavorare il tavolo tecnico - prosegue l'assessore -. Si stanno analizzando tutti gli elementi tecnici dei due possibili tracciati. E c'è anche l'indagine socio-economica con cui si sono individuate le priorità strategiche dell'intervento. Ovvero: connessioni agli impianti di risalita e ai comprensori turistici, miglioramento dell'accessibilità ai centri minori. La scelta finale sarà condivisa con il territorio. Intanto muoviamoci per step». Il primo step è stato l'ok per l'elettrificazione della parte bassa dei binari bellunesi (fino a Ponte nelle Alpi). «Proseguiremo per portare a casa anche l'elettrificazione fino a Calalzo» assicura De Berti. Il Treno delle Dolomiti esclude il prolungamento autostradale? «Direi di noi. Treno e autostrada hanno finalità diverse». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino