Tre anni ed espulsione a fine pena per i 6 chili di marijuana in valigia

Tre anni ed espulsione a fine pena per i 6 chili di marijuana in valigia
IL PROCESSOPORDENONE Joshua Osazuwa Oghakpor, 28 anni, nigeriano, era stato arrestato l'8 aprile scorso dai carabinieri del Norm di Pordenone. Nel deposito attrezzi...

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IL PROCESSO
PORDENONE Joshua Osazuwa Oghakpor, 28 anni, nigeriano, era stato arrestato l'8 aprile scorso dai carabinieri del Norm di Pordenone. Nel deposito attrezzi dell'abitazione di via Sile, a Casarsa, dove si era sistemato, i militari gli avevano sequestrato diversi pacchi di marijuana nascosti in una valigia, una borsa termica e in un secchio di pittura con tappo ermetico. Alla fine della pesatura, il totale si è fermato a 6,09 chilogrammi tra fiori e infiorescenze. Ieri il giovane è stato processato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. Negli ultimi cinque anni aveva già avuto problemi con la giustizia legati alla droga. La recidiva ha fatto innalzare la pena a 3 anni di reclusione. Il giudice Iuri De Biasi ha anche disposto che una volta espiata la pena il giovane venga espulso dall'Italia. Oghakpor, che attualmente è agli arresti domiciliari, era difeso dall'avvocato Dino Innocenzi, che aveva chiesto il minimo della pena chiedendo al giudice di tener conto che il giovane ha una bimba di due anni e una moglie senza lavoro. Il pm Pier Umberto Vallerin, considerata la rilevante quantità di stupefacente e la qualità della stessa, aveva chiesto 4 anni di reclusione, aumentati a 6 per via della recidiva.

L'immigrato nigeriano ha due ordini di espulsione firmati dal Prefetto di Pordenone e, nel luglio del 2017, dal questore di Torino. A lui i carabinieri sono arrivati monitorando il consumo di stupefacenti nella zona del Sanvitese. Una domenica mattina, con il contributo di unità cinofila del Nucleo di Torreglia, sono entrati in azione. Il pastore tedesco, che curiosamente si chiama Cir (cerca in friulano), ha fiutato la marijuana nel deposito attrezzi che si trovava nel cortile dell'abitazione e che era a disposizione del nigeriano.
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Il Gazzettino