Traffico di anabolizzanti: indagato

Traffico di anabolizzanti: indagato
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CODOGNÈ
La rete di vendita era tutta sui social, dove i clienti potevano acquistare farmaci dopanti, dal nandrolone all'ormone della crescita, dagli steroidi anabolizzanti al testosterone, importati dall'organizzazione dalla Bulgaria e dalla Polonia. Sostanze che poi venivano utilizzati da atleti e frequentatori di palestre. A finire nell'indagine dei carabinieri di Ascoli Piceno e dei Nas di Ancona, che hanno effettuato mercoledì mattina 55 perquisizioni in 30 province sparse in tutta Italia, c'è anche un 42enne trevigiano, M.M., residente nel Coneglianese, a Codogné, oltre ad altri tre padovani di Abano Terme e Cittadella. L'uomo, appassionato di ciclismo dopo il blitz dei militari dell'Arma è stato denunciato per ricettazione e acquisto di sostanze dopanti. In casa sono stati trovati alcuni flaconi di farmaci proibiti, utilizzati per migliorare le prestazioni sportive. Avrebbe comprato le sostanze per uso personale a differenza di altri indagati, compresi i vertici dell'organizzazione, che dovranno rispondere anche di somministrazione di farmaci e sostanze dopanti e importazione illegale e vendita di medicinali senza autorizzazione. Il giro d'affari stimato dagli investigatori è di oltre 500mila euro.

L'INDAGINE
L'indagine, iniziata nel 2018 nella Marche, si è ben presto estesa a Milano e Roma, per poi ramificarsi da nord a sud della penisola. Sono state individuate decine di persone che acquistavano periodicamente sostanze proibite importate direttamente dai paesi dell'Est Europa. I carabinieri hanno quindi ricostruito i ruoli e le funzioni degli indagati, che partendo da Roma avevano costruito una struttura articolata che raggiungeva 29 diverse province, Marca compresa, proponendo sui social network ingenti quantitativi di farmaci ad effetto dopante. «Alcuni soggetti importavano illecitamente i dopanti dalla Bulgaria e dalla Polonia - ha spiegato il tenente colonnello Pompeo Quagliozzi, comandante del reparto operativo di Ascoli Piceno - per poi rivenderli grazie a una rete di contatti fittissima. Ma è stato riscontrato anche l'uso di ricette mediche falsificate, utilizzate per reperire ulteriori prodotti direttamente sul territorio nazionale».
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Individuati i vertici della piramide, gli investigatori hanno analizzato conti correnti e transazioni, che avvenivano per lo più tramite carte prepagate Postepay, e hanno seguito le spedizioni postali dei farmaci, stimando un giro d'affari annuo di mezzo milione di euro. Seguendo il denaro i carabinieri di Ascoli Piceno e dei Nas di Ancona, su disposizione della Procura di Ascoli Piceno, hanno effettuato lunedì mattina 55 perquisizioni mirate in 29 province d'Italia, da Bari a Varese, da Trapani a Trieste, bussando alla porta anche del 42 di Codognè, appassionato di ciclismo, che avrebbe acquistato le sostanze dopo aver contattato tramite social i venditori. «Sono state sequestrate migliaia di confezioni di farmaci a effetto dopante, tutti pericolosissimi - sottolinea i militari dell'Arma -, compresi nandrolone, testosterone, ormoni della crescita e steroidi anabolizzanti». Un fenomeno, quello del doping, che sembra stia dilagando in tutta Italia.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino