Tracciato uno, tracciato due, tre e quattro. «Allora arrivati a questo punto

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Tracciato uno, tracciato due, tre e quattro. «Allora arrivati a questo punto vien da dire: perché non valutare anche la quinta alternativa, una che tagli dritto. Da Tai a Cortina». A lanciare la provocazione il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina. «Manca senso di praticità e responsabilità. Basta con il metodo democristiano. Bisogna decidere in fretta» spiega il primo cittadino, il giorno dopo che è venuta alla luce l'ipotesi di un nuovo tracciato in territorio Agordino per il treno delle Dolomiti. Un'idea che rischia di allungare a dismisura i tempi. «Si è preferito non decidere e non scegliere, perdendo tempo e forse risorse - prosegue il primo cittadino di Cortina - noi siamo per il tracciato attraverso la Valle del Boite. Meno spese, la via più breve e la possibilità di avere una rete modello Pusteria. La mancanza di una scelta chiara diventa un danno per tutti. L'ho già detto, la provincia ha una grossa responsabilità in questa assenza di decisioni». In Agordino gli amministratori però non mollano: «Il quarto tracciato è strategico per il Bellunese - spiega Silvia Cestaro, sindaco di Selva - è la soluzione allo spopolamento, a chi si trasferisce a vivere in pianura. Ci è servito del tempo per strutturare una proposta ma riteniamo sia sostenibile. Noi ci crediamo».

Zambenedetti a pagina III
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Il Gazzettino