Tra regole e restrizioni I centri estivi sono più di 350

Tra regole e restrizioni I centri estivi sono più di 350
BAMBINITRIESTE Sono oltre 350 i progetti di centri estivi avviati in Fvg. Ne hanno dato notizia Riccardo Riccardi e Alessia Rosolen, rispettivamente vicepresidente della Regione e...

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BAMBINI
TRIESTE Sono oltre 350 i progetti di centri estivi avviati in Fvg. Ne hanno dato notizia Riccardo Riccardi e Alessia Rosolen, rispettivamente vicepresidente della Regione e assessore alla Famiglia. Il Fvg ha consentito l'apertura dei centri estivi già dal 3 giugno, contrariamente allo Stato che ha atteso il 15 giugno. «Questa accelerazione aveva la necessità di essere accompagnata da indirizzi e linee guida che permettessero alle famiglie di accedere a servizi per i loro figli in sicurezza anche in un periodo di emergenza sanitaria. Il principio seguito era molto semplice: preferiamo un livello di attenzione più pronunciato rispetto all'accettazione di un rischio che può causare conseguenza non semplici da prevedere. Ci sono due variabili che rendono le misure regionali passibili di modifiche, innesti, rettifiche - è stato sottolineato -: l'effettiva evoluzione medico-sanitaria legata alla diffusione del virus e la proliferazione di disposizioni e documenti di indirizzo. Oggi che a livello nazionale le linee guida sono state adottate, è doveroso semplificare e chiarire anche espressamente quali sono le regole attuali a cui attenersi». Di qui un provvedimento di giunta. «Già lo scorso 12 giugno avevamo allentato i vincoli e semplificato le procedure per i centri estivi - hanno osservato vicegovernatore e assessore -. La politica ha il dovere di trovare equilibri non semplici tra protocolli sanitari, senso di responsabilità e l'obiettivo di accogliere le richieste dei territori e dei soggetti gestori. Resta un principio, che va ribadito con un appello pubblico - questa la conclusione -: serve un grande esercizio di responsabilità da parte di tutti i soggetti in campo; il buon senso deve restare la stella polare in questa fase, che era e resta molto delicata e molto importante».

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Il Gazzettino