Tour gratuiti, accuse e denunce

Tour gratuiti, accuse e denunce
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Un turista che si sente offeso dalla descrizione di Venezia offerta da una giovane guida di free walking, si sfoga su Tripadvisor e scrive ai giornali: «Per tutte le tre ore del tour non ha fatto altro che insultare la città e gli italiani in genere, per mostrarsi simpatica e ottenere più mance possibili». L'associazione organizzatrice che cade dalle nuvole, ipotizza un equivoco e rivendica la sua volontà di promuovere la città, non offenderla, pur con ironia e senza nascondere la realtà.

L'episodio è di questi giorni e riporta l'attenzione su un questo nuovo modo di visitare le città, sempre più gettonato anche a Venezia. Guide volontarie, in genere giovani, per lo più studenti, che offrono tour gratuiti, con mancia gradita finale. Un'offerta fortemente criticate dalle guide professioniste che la ritengono una nuova forma di concorrenza non qualificata. Stavolta, però, la critica arriva da un turista di Bergamo, Fabio Ferrari, che domenica ha partecipato a un tour organizzato dall'associazione La Bussola, in attività da un anno a Venezia, con una decina di volontari che guidano tour in inglese o spagnolo e ottime recensioni su Tripadvisor. Per Ferrari, invece, il tour è stato «pessimo. Fa scappare i turisti» scrive. La «guida continuava a dare informazioni negative, a suggerire cose da non fare, a sottolineare come le cose funzionino male a Venezia (e in Italia), anziché guidarci attraverso la bellezza delle città e la sua cultura». Per La Bussola, replica Andrea Marchi: «Siamo molto dispiaciuti. Ci sembra strano che la nostra guida, una ragazza tedesca che ha scelto di vivere a Venezia per amore, abbia infierito sulla città. Forse è stata fraintesa quella che voleva essere ironia. Il nostro scopo è quello di promuovere Venezia e le sue bellezze meno conosciute, al di fuori dei soliti circuiti. Certo facciamo battute, ma tutto va contestualizzato. Qualche volta i passanti ci dicono che non dovremmo parlare del Mose e dello scandalo, ad esempio. Capiamo che è umiliante, ma da qui a nascondere la realtà. Noi parliamo però anche delle alternative e di quel che di positivo è in movimento».
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Il Gazzettino