LONDRA - Sbarrare il passo all'amico-nemico Boris Johnson sulla via di Downing Street. David Cameron ha un'ultima missione. Perduto il referendum in cui lui stesso s'era andato a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La faida fra i Tory si sposta ora sul terreno dell'elezione del leader. La resa dei conti, dopo l'annuncio di dimissioni di Cameron, è fissata dopo l'estate. E la prima mossa ha una sigla, Abb: "anything but Boris", cioè chiunque tranne Boris. Il biondo ex sindaco di Londra, per quanto non manchi di detrattori, è di gran lunga il più popolare esponente politico del Paese, sondaggi alla mano. In più è il vincitore del referendum. Ma per Cameron, che lo conosce fin dai tempi del liceo dei privilegiati a Eton, è "il traditore". Di qui il patto contro di lui "firmato" anche da George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, considerato un po' l'alter ego di Cameron. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino