Torvaianica, le piste del giallo: suicidio, vendetta o gelosia

Torvaianica, le piste del giallo: suicidio, vendetta o gelosia
L'INCHIESTAROMA La svolta potrebbe arrivare oggi quando tra le aule dell'istituto di Medicina legale del policlinico Tor Vergata a Roma gli specialisti metteranno mano ai due...

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L'INCHIESTA
ROMA La svolta potrebbe arrivare oggi quando tra le aule dell'istituto di Medicina legale del policlinico Tor Vergata a Roma gli specialisti metteranno mano ai due corpi quello di Maria Corazza (48 anni) e di Domenico Raco (39 anni) trovati carbonizzati venerdì mattina a bordo di una Ford Fiesta in un campo tra l'entroterra di Pomezia e il litorale di Torvaianica. Solo l'esame autoptico potrà stabilire con certezza le cause della morte.

Chi ha ucciso Maria? È stato Domenico il calabrese prima di lasciarsi morire anche lui tra le fiamme o una terza persona che li voleva punire per la presunta relazione sentimentale che avevano o per regolare dei conti con uno dei due? Finora i carabinieri non hanno escluso alcuna ipotesi. Resta la pista dell'omicidio-suicidio così come quella del delitto passionale o per vendetta.
Partiamo dalla prima: Maria Corazza venerdì mattina esce di casa con il compagno, Maurizio Di Natale, che dopo 12 ore trascorse in Caserma a Torvaianica ha dimostrato di avere un alibi di ferro per accompagnare la figlioletta a scuola a sostenere gli esami di terza media. I due si separano, lei sale a bordo della Ford Fiesta e passa a prendere da un meccanico non lontano dall'istituto Domenico Raco che era rimasto a piedi per un guasto al motore. I due si allontanano insieme, percorrono alcuni chilometri verso il mare e si fermano in un campo dove non c'è neanche un albero a fare ombra. Difficile credere che vogliano appartarsi, laddove sia reale l'ipotesi che tra loro ci fosse una relazione. Magari discutono, il calabrese uccide la donna e poi dà fuoco al veicolo.
PENTIMENTO
Ma a quel punto, colto più che dal pentimento dalla necessità di recuperare qualcosa nell'auto, prova a rientrare ma resta travolto anche lui dalle fiamme e muore. Oppure potrebbe essersi davvero reso conto di quello che aveva fatto e nel delirio decide di farla finita. Ci deve essere una dose di coraggio inimmaginabile per lasciarsi divorare dalle fiamme e aspettare che queste portino alla morte senza avere l'impeto per il solo istinto di sopravvivenza di fuggire via. I loro corpi nell'auto a 5 porte con lo sportello del guidatore aperto, saranno trovati così: Maria sui sedili posteriori, Domenico su quelli anteriori.
IL PASSATO
Poi c'è l'altra di pista quella per cui i due sono stati uccisi da una terza persona che li ha voluti punire per la presunta relazione. Basterebbe a chiarire il giallo? L'uomo dopo aver lavorato diversi anni come guardia giurata in un istituto bancario dell'Eur era diventato pasticcere per un locale di Torvaianica. Locale che sarebbe stato al centro della guerra che i clan si combattono sul litorale e che è gestito proprio da una famiglia di calabresi. Forse Raco è entrato in un giro sbagliato? E Maria Corazza potrebbe davvero essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Camilla Mozzetti

Mirko Polisano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino