Torresino: altri due ospiti positivi, nessun caso alle cucine popolari

Torresino: altri due ospiti positivi, nessun caso alle cucine popolari
IL CASOPADOVA Altri due casi di contagio legati al focolaio dell'asilo notturno per i senzatetto di via del Torresino. Si tratta di due ospiti che erano risultati negativi al...

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IL CASO
PADOVA Altri due casi di contagio legati al focolaio dell'asilo notturno per i senzatetto di via del Torresino. Si tratta di due ospiti che erano risultati negativi al primo giro di tamponi: ora il totale di positivi sale a quota 42 e nella conta è compresa anche un'addetta alle pulizie. Ieri intanto sono arrivati gli ultimi esiti sui tamponi effettuati ai volontari delle cucine popolari di via Tommaseo che hanno servito il cibo ai senzatetto positivi al Covid. «Sono tutti negativi», fa sapere l'Ulss 6 Euganea.

Per scrupolo l'azienda sanitaria ha deciso di effettuare domenica nuovi tamponi in anticipo sui tempi anche sui senzatetto negativi, in tutto 43 su 82, ospitati in diverse strutture del Comune per passare l'isolamento fiduciario in sicurezza. Normalmente si fa il secondo tampone dopo 10 o 12 giorni ma vista la delicatezza del caso il Dipartimento di Prevenzione ha deciso di anticipare i tempi. Altri due sono risultati positivi al coronavirus. Quindi il numero di infetti sale da 39 a 41. Uno dei due nuovi positivi era ospitato in isolamento alla Casa a Colori in via del Commissario, zona Crocifisso. La speranza di tutti è che qui non esploda un nuovo focolaio.
Tutti gli altri positivi restano dentro l'asilo notturno di via del Torresino, come stabilito alla scoperta del focolaio. Intanto gli ospiti negativi dovranno rimanere in isolamento ancora una settimana e allo scadere della quarantena verranno sottoposti a un terzo tampone per assicurarsi che il virus non sia in circolo nel corpo. Anche i positivi tra una settimana dovranno ripetere il tampone così da capire se qualcuno di loro è guarito e può essere trasferito da un'altra parte per l'isolamento fiduciario.
Proprio la mancanza di sintomi è uno degli elementi che crea tensione all'interno dell'asilo notturno, oltre al fatto che si parla di persone non abituate a restare al chiuso così tanto tempo. Ed è il motivo per cui le forze dell'ordine non abbandonano mai via del Torresino, dove hanno insediato un presidio permanente, almeno fino alla conclusione della vicenda. Subito il primo giorno, giovedì 24 settembre, si era verificato un tentativo di fuga da parte di uno degli ospiti, originario del Sudan, che non avendo sintomi non credeva di essere malato. E non capiva che doveva rimanere chiuso dentro la struttura anche per la difficoltà riscontrata con la lingua italiana. L'uomo era stato rincorso dalle forze dell'ordine che lo avevano accerchiato all'altezza della Biblioteca del Seminario, senza avvicinarsi eccessivamente dato che erano protette solo da mascherina e guanti. Con calma gli agenti e gli operatori dell'asilo notturno erano riusciti a farlo ritornare all'interno dell'edificio. Dopo di che non ci sono stati altri problemi di ordine pubblico anche se la tensione non manca.
Ad essere positiva è anche una donna dipendente della cooperativa di pulizie che si occupa dell'asilo notturno, alla quale la cooperativa Cosep (che gestisce la struttura) si appoggia. Anche lei asintomatica, sta seguendo la quarantena da casa e il suo primo pensiero è andato ai due figli che vivono con lei, alla paura di contagiarli. Tra una settimana si sottoporrà anche lei al tampone di controllo.

Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino