Tintoretto, Longhi e Tiziano l'Ermitage in mostra a Mestre

Tintoretto, Longhi e Tiziano l'Ermitage in mostra a Mestre
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GLI EVENTI
Le mille storie di opere mai esposte prima d'ora in Italia e talvolta mai uscite dall'Ermitage raccontate nella città di terra e in quella di mare. I fili delle relazioni si riannodano nelle due mostre Venezia e San Pietroburgo, artisti, principi e mercanti (al Centro Culturale Candiani di Mestre, da oggi al 24 marzo) e Futuruins (a Palazzo Fortuny a Venezia, da domani al 24 marzo), a sancire la relazione tra i Musei Civici di Venezia e l'Ermitage di San Pietroburgo. La prima racconta la storia affascinante di alcuni capolavori veneti emigrati in Russia, la seconda riflette sul senso delle rovine. Venezia e San Pietroburgo. Artisti, principi e mercanti, curata da Irina Artemieva e Alberto Craievich, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, documenta grazie a 70 tra dipinti e disegni di grandi maestri veneti dal Cinquecento al Settecento provenienti dall'Ermitage gli intrecci culturali che hanno legato Serenissima e Ermitage, mettendo in evidenza figure di collezionisti e mercanti. È il caso degli album Beurdeley, a San Pietroburgo, e Gatteri del Gabinetto disegni e stampe del Museo Correr, ossia di alcuni fogli dei più bei quaderni di disegni su carta azzurra di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, per la prima volta esposti insieme.

PRIMA VOLTA
Oppure è il caso dei dipinti di Pietro Longhi appartenuti a Giovanni Grimani, divisi tra l'Ermitage e Venezia e ora riuniti nella mostra di Mestre. Un altro parallelismo proposto è quello fra le due più importanti collezioni di grafica dell'artista Pietro Antonio Novelli conservati all'Ermitage e provenienti dalla collezione dei principi Jussupov. A testimoniare la passione russa per l'arte veneziana nel secolo d'oro del Settecento, è la selezione in mostra di oltre venti dipinti dei maggiori artisti veneti dal XVI al XVIII secolo da Tiziano, Tintoretto e Veronese, a Canaletto, Tiepolo, Guardi, Bellotto. Tra le recenti scoperte nelle sterminate collezioni dell'Ermitage presentate al pubblico per la prima volta, due inediti Capricci di Luca Carlevarijs. Una novità assoluta anche la singolare coperta di Spinetta opera di Jacopo Tintoretto. La mostra si chiude con un omaggio a San Pietroburgo e all'architetto Giacomo Quarenghi. Futuruins a Palazzo Fortuny, in oltre 250 opere, di cui 80 dall'Ermitage, mostra curata da Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov con Dario Dalla Lana che indaga il tema della rovina: dalle prime mitologie della distruzione fino alle demolizioni belliche del secolo scorso, al terrorismo iconoclasta di Palmira, alle macerie delle Twin Towers. Un filo conduttore delle due mostre è l'idea moderna della malinconia, che ritroviamo sia al Fortuny, che in quella di una grande civiltà come la Repubblica Serenissima, quando sullo scorcio del 700' andava verso la fine afferma Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici. A presentare ieri a Mestre questa mostra di prestigio, anteprima all'inaugurazione della nuova sede veneziana di Ermitage Italia alle Procuratie Vecchie, a San Marco, anche il sindaco Luigi Brugnaro.

Filomena Spolaor
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Il Gazzettino