TORINO - Lieve riduzione di pena per Herald Espenhahn, ex amministratore delegato della Thyssen Krupp, nel nuovo processo di appello chiuso ieri a Torino, per il rogo che nel...
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Dopo la lettura della nuova sentenza sono scoppiate le polemiche e la rabbia dei parenti delle sette vittime. «Vogliamo sapere quando questa gente andrà in galera» hanno urlato. «Ce la facciamo andare per ora, ma il rischio è che piano piano le pene non ci saranno più» dice Laura Rodinò, sorella di Rosario. «Vergognatevi» hanno urlato verso gli avvocati degli imputati. Qualcuno considera «poteva andare peggio», e resta la paura di un nuovo passaggio della sentenza in Cassazione.
«Resta il rammarico che su quattro sentenze ogni volta abbiano tolto un pezzettino di pena», commenta amaro Antonio Boccuzzi, unico operaio sopravvissuto al rogo. Alla lettura della sentenza nel nuovo appello, insieme alle famiglie delle vittime non ha trattenuto la commozione per il ricordo di quel giorno e dei colleghi che non ci sono più. «Ancora oggi, a distanza di sette anni e mezzo - spiega - ci chiediamo perché l'omicidio volontario con il dolo eventuale (contestato in primo grado dal pm Raffaele Guariniello ndr) sia un reato che non può essere riconosciuto in questo processo, come invece lo è stato in altri».
Diametralmente opposto il commento della difesa degli imputati: «Ci aspettavamo una riduzione della pena più consistente. Purtroppo invece è quasi impercettibile. E questo ci lascia insoddisfatti». ha detto l'avvocato Ezio Audisio, difensore di Harald Espenhahn, ex ad della Thyssenkrupp.
La sentenza di primo grado era stata emessa il 15 aprile 2011. Il dibattimento si era aperto il 15 gennaio del 2009, poco più di un anno dopo la tragedia. Un procedimento di quasi cento udienze che resterà nella storia del Paese per essere stato il primo processo per morti sul lavoro con richieste di pene così alte, in relazione all'eccezionalità dei reati contestati ai sei imputati chiamati a rispondere del rogo. La corte presieduta da Maria Iannibelli, aveva condannato l'amministratore delegato Harald Esphenhahn a 16 anni e mezzo di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale. Allora una sentenza storica per i morti sul lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino