Un pezzo di storia veneziana che da sempre è legato alla città. Il nome Testolini ai più nostalgici ricorderà il ponte a pochi passi dal Bacino Orseolo, dove storicamente è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La prima inaugurazione avvenne nel 1911, quando il bellunese Adelchi Testolini aprì la prima cartoleria spiega il titolare Stefano Bettio la città poteva contare su quasi 160mila abitanti, oggi la storia è diversa e siamo 54mila». Il mercato, quindi, non può che esser cambiato: «Il settore era prettamente scolastico prosegue Bettio - si vendevano gran quantità di pennini, quaderni e cartelle. Anche i prodotti di belle arti avevano la loro importanza, dato che erano rivolti, oltre che agli studenti, ad un gran numero di artisti locali e internazionali». Una vocazione rimasta immutata per cinquant'anni, quando in azienda arrivò Ferruccio Bettio, promotore del restauro del locale: «Purtroppo prosegue Stefano - mio padre ci lasciò a 57 anni e l'anno seguente anche l'anziana signora Testolini abbandonò. Io e mio fratello, ventenni, ci trovammo a gestire l'azienda da soli». Le difficoltà della famiglia non distolsero i due dalla volontà di innovare e raggiungere gli obiettivi, nonostante le novità come il commercio elettronico. «Venezia spiega Bettio - è caratterizzata da elevati costi di gestione e dalla piaga degli affitti. Anche se il male più grande per le attività che lavorano con la cittadinanza resta l'esodo degli abitanti. La fuga ha spopolato ed invecchiato la città e l'eccesso di un turismo mordi e fuggi ne ha cambiato i connotati». Il nuovo negozio sarà ampio e racchiuderà due marchi, Testolini e Buffetti: «Avremo a disposizione 250 metri quadri conclude Bettio - con la cancelleria e gli articoli da regalo, ma anche le utilità per gli uffici, come i timbri».
Tomaso Borzomì
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino