«Testimonianze contraddittorie» chiesta la libertà per Rubin Xhika

«Testimonianze contraddittorie» chiesta la libertà per Rubin Xhika
LA RICHIESTATREVISO «Il ruolo di Rubin Xhika non è chiaro. E non è detto, vista la contraddittorietà delle testimonianze raccolte, che abbia accoltellato qualcuno». Per...

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LA RICHIESTA
TREVISO «Il ruolo di Rubin Xhika non è chiaro. E non è detto, vista la contraddittorietà delle testimonianze raccolte, che abbia accoltellato qualcuno». Per questo motivo l'avvocato Alessandra Nava, legale difensore del 28enne albanese in carcere per duplice tentato omicidio in concorso, ha presentato ricorso al tribunale del Riesame chiedendone la liberazione. Xhika era stato arrestato domenica 30 settembre dopo la rissa, avvenuta la sera prima in via Largo Molino a Fontane di Villorba, al termine dell'aggressione in cui venne accoltellato a morte il 20enne moldavo Igor Ojovanu, che stava partecipando all'addio al celibato, assieme ad una quindicina di connazionali, di Ion Bagrin, 24 anni, ferito a sua volta con un fendente alla schiena e ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale. Sia quest'ultimo che Stefan Lungu (18 anni), raggiunto da una coltellata all'altezza del diaframma, hanno rischiato la vita (da qui l'accusa di duplice tentato omicidio), ma erano stati feriti anche altri due ragazzi, tra i quali il fratello dello sposo Stefan Bagrin, raggiunto da ben 5 fendenti.

LE TESTIMONIANZE
Per Igor non c'era stato nulla da fare: era morto nel giro di pochi minuti tra le braccia del fratello, Petru Ojovanu. È stato quest'ultimo a riconoscere il killer in Florin Ionut Stingaciu (ora in carcere per omicidio), 26enne rumeno e vicino di casa di Ion Bagrin: «È stato lui - ha detto - a colpire alla schiena Igor». E così hanno confermato anche altri testimoni. I quali hanno sempre parlato di una seconda persona presente nel piazzale, anch'essa armata di coltello e scesa dall'appartamento di Stingaciu per aggredire il gruppo di giovani moldavi con i quali era scattata una discussione innescata per motivi del tutto futili. Quella persona era Rubin Xhika, arrivata in ospedale mezz'ora dopo l'aggressione assieme a Stingaciu e alla fidanzata di ques'ultimo. Ma secondo l'avvocato Nava, che difende entrambi gli stranieri, quanto ricostruito dai militari dell'Arma, ovvero che Xhika avrebbe a sua volta materialmente inferto dei colpi sui ragazzi feriti, è tutto da dimostrare. «Ci sono testimonianze contraddittorie - afferma il legale -. Tutti parlano di una rissa ma, di fatto, quasi nessuno dei testi afferma con certezza che Xhika abbia accoltellato qualcuno». Il gip Bruno Casciarri non aveva convalidato il fermo del 28enne albanese ma ne aveva comunque disposto la custodia cautelare in carcere.
L'INCIDENTE PROBATORIO
L'avvocato Nava, mentre si attendono gli esiti dei rilievi scientifici sui due coltelli trovati nell'abitazione del 26enne (uno dei quali sporco di sangue), ha depositato la richiesta di incidente probatorio perchè sia sentita anche Tatiana, fidanzata e convivente di Stingaciu, rimasta a sua volta ferita durante la mattanza.

Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino